Previsti oggi 9 corridoi umanitari, anche da Mariupol. I soldati russi morti da inizio conflitto ammontano a 19.500, i bambini sono 183
Secondo il consigliere del ministro dell’Interno ucraino Vadym Denysenko, l’offensiva finale nella regione del Donbass da parte della Russia è “già iniziata”: «i russi stanno accumulando le loro forze – ha detto – sì, non ci sono ancora le grandi battaglie di cui si parla tanto negli ultimi giorni. Ma in generale potremmo dire che l’offensiva è già iniziata».
Il governatore di Kharkiv ha reso noto che nelle ultime 24 ore la regione è stata attaccata almeno 66 volte dall’artiglieria russa, da lanciamine e lanciarazzi multipli. A causa degli attacchi ci sono stati 11 morti, tra cui una bambina di 7 anni, e 14 feriti.
Da stamattina all’alba le sirene antiaeree stanno suonando in gran parte delle Regioni dell’Ucraina: oltre che nelle principali del sud, l’allarme è scattato anche ad est. Tra le interessate: Kiev, Leopoli, Dnipro, Termopil, Volyn, Zakarpattia, Chernivtsi, Rivne, Ivano Frankivsk, Khmelnytsky, Kirovohrad, Cherkasy, Zhytomyr, Vinnytsia e Sumy.
Sono stati concordati per oggi 9 corridoi umanitari che comprendono anche Mariupol, ma da qui le persone dovranno spostarsi con mezzi propri.
Il numero dei bambini uccisi dall’inizio dell’invasione russa è salito a 183. I soldati russi morti da inizio conflitto sarebbe 19.500 secondo quanto emerge dal bollettino news quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine. L’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (OHCHR) ha riportato che 1.793 civili sono stati uccisi e 2.439 feriti in Ucraina in totale.
Solo nel primo mese di emergenza, in collaborazione con Save the Children, Unicef ha assistito oltre 1.900 bambini ucraini con le loro famiglie.
Il Guardian ha riportato le parole del capo della Repubblica russa della Cecenia, Ramzan Kadyrov, che ha minacciato: «ci sarà un’offensiva, non solo su Mariupol ma anche su altri luoghi, città e villaggi. In primo luogo libereremo completamente Luhansk e Donetsk, e poi prenderemo Kiev e tutte le altre città».
Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che “dopo le atrocità commesse a Bucha e l’attacco a Kramatorsk” è tutto “estremamente difficile” pensare a una ripresa dei negoziati con la Russia. «È estremamente difficile anche pensare di sedersi con persone che commettono e trovano scuse per tutte queste atrocità e crimini di guerra, che hanno inflitto un danno così orrendo all’Ucraina – ha detto. – Ma io capisco una cosa: se sedersi con i russi mi aiuterà a prevenire anche un solo massacro, come quello a Bucha o un altro attacco a Kramatorsk, approfitterò di questa opportunità».
Borrell ha aggiunto che l’Ue sosterrà le indagini sui crimini di guerra condotte dalla Corte dell’Aja: «questa mattina abbiamo incontrato il procuratore della Corte penale internazionale, Karim Khan, e gli daremo tutto il sostegno possibile, attraverso la nostra missione diplomatica a Kiev, che abbiamo riaperto, per la indagini sui crimini di guerra commessi dai russi in Ucraina».
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rilasciato alcune dichiarazioni per la stampa circa la situazione in Ucraina giunti al 47esimo giorno di guerra, e dichiara senza mezzi termini la dipendenza dagli Stati Uniti: «la capacità di sopravvivere di Kiev dipenderà da quanto velocemente saremo aiutati dagli Stati Uniti. Sfortunatamente non sono sicuro che riceveremo tutto ciò di cui abbiamo bisogno – ha detto – troviamo un modo per lavorare, non abbiamo alternative. Deve essere buio, non può esserci luce per le bombe. Non voglio tradire nessuno andando via, questa è la mia scelta di restare qui. Sono il presidente del Paese, del mio popolo. Anche se non fossi stato presidente sarei rimasto. Non voglio fare l’eroe, voglio vivere molti altri anni ma è ovvio che darei la vita per il mio Paese. Stiamo difendendo il diritto di vivere, non avrei pensato che sarebbe stato così costoso».
Zelensky ha aggiunto che la Russia ha “perso contatto con la realtà fino al punto di accusare noi di aver commesso quello che le truppe russe hanno ovviamente fatto“. «Tutto questo viene dalla codardia – ha affermato citando quanto accaduto a Bucha e Kramatorsk -. Quando cresce la codardia diventa una catastrofe. Quando le persone non hanno il coraggio di ammettere i propri errori, scusarsi, alla realtà, imparare, diventare mostri».
È previsto per oggi l’incontro tra il cancelliere austriaco e Putin. Il cancelliere ha informato preventivamente della missione a Mosca il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, come dichiarano fonti Ue a Bruxelles.
«Temo che le truppe russe si stiano ammassando a Est per lanciare un attacco al Donbass. Gli ucraini ne sono perfettamente consapevoli. Quindi temo che nei prossimi giorni la guerra si intensificherà nel Donbass», ha dichiarato l’Alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell al suo arrivo al Consiglio Ue Affari Esteri a Lussemburgo.
«Siamo rimasti scioccati da ciò che abbiamo visto durante la nostra visita, abbiamo visto le brutali aggressioni dei soldati russi contro la popolazione civile. Potete andare a Kiev, andateci e testimoniate. Abbiamo aperto la nostra missione li – ha detto Borrell. – Discuteremo di come potere assistere le indagini della Corte penale internazionale e di come aiutare il procuratore generale ucraino».
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
Ti potrebbe interessare anche: