Confindustria prevede per quest’anno un incremento del Pil del +1,9% contro il 2,9% del Governo. Dice sì ad un patto con Esecutivo e sindacati. Domani Consiglio dei ministri per il Pnrr
«Il quadro macroeconomico del Def che delinea una crescita tendenziale del Pil al 2,9% nel 2022 basato su una contrazione dello 0,5% nel primo trimestre, una ripresa nel secondo e nel corso dei mesi estivi un ritorno a una crescita a ritmi sostenuti, appare ottimistico e sembra non cogliere le straordinarie difficoltà dell’attuale situazione». Lo dice il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, in audizione sul Def davanti alle Commissioni Bilancio della Camera dei Deputati e del Senato.
Il Centro Studi di Confindustria stima invece per quest’anno un incremento del Pil del +1,9% contro il 2,9% del Governo. «Ma si noti bene: la variazione positiva – ha spiegato Bonomi – è interamente dovuta a quella già acquisita a fine 2021, pari a +2,3%, grazie all’ottimo rimbalzo dell’anno scorso. Infatti, qualsivoglia variazione del Pil inferiore al 2,3% annuo significa che quest’anno saremo in recessione».
Confindustria dice sì ad un patto con Governo e sindacati. «Riteniamo sia indispensabile partire dalla sterilizzazione degli aumenti dei prezzi di gas e petrolio per imprese e famiglie da inquadrare in una risposta di sistema, un patto a tre con Governo e sindacati. Perché se non si interviene sui rincari, le imprese saranno costrette a fermarsi, e questo comporterà inevitabili costi sociali. Il momento richiede responsabilità e spirito di coesione. Questo dobbiamo averlo presente tutti», ha continuato Bonomi.
Intanto il Governo si porta avanti e domani terrà una riunione del Consiglio dei ministri. Sul tavolo ci sarà il nuovo decreto per facilitare i progetti del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza per rilanciare l’economia.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/ALESSANDRO DI MARCO
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