
Tre gli interventi: piena indicizzazione delle pensioni, estensione e rafforzamento della quattordicesima per le pensioni fino a 1.500 euro, significativo taglio delle tasse
Le pensioni oggi si sono “profondamente indebolite” da 11 anni di mancata rivalutazione. Lo rileva uno studio della Uil secondo cui il pensionato, che nel 2011 percepiva 1.500 euro per acquistare la stessa quantità di alimenti, vestiti e servizi che comprava 11 anni, avrebbe bisogno oggi di 759 euro in più l’anno.
Secondo l’associazione sindacale sono tre gli interventi da mettere in campo: aggiornare i criteri con i quali ad oggi è valutata l’indicizzazione, basati sul paniere Foi (famiglie di operai e impiegati) che non rispecchia in pieno le reali spese sostenute dalla fascia più anziana della popolazione; estendere e rafforzare la quattordicesima per le pensioni fino a 1.500 euro, tagliare in modo significativo le tasse.
Sulle pensioni grava una tassazione altissima. «Bisogna ridurre la pressione fiscale attraverso l’equiparazione della no tax area a quella dei lavoratori dipendenti, ingiustamente differenziata con l’ultima riforma dell’Irpef – afferma il segretario confederale Domenico Proietti. – Questa misura determinerebbe un incremento delle pensioni a partire da circa 100 euro al mese fino a circa 140 euro per le pensioni di importo pari a 1.500 euro mensili. La Uil chiede un significativo taglio delle tasse per i pensionati e i lavoratori dipendenti, agendo sulle aliquote Irpef».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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