Il Mite ha fissato in un prezziario i massimali di spesa per gli interventi relativi al Superbonus 110% e ad altre misure relative all’efficientamento energetico
Entra in vigore oggi, 15 aprile, il decreto prezzi con il quale il Ministero della Transizione ecologica fissa un listino di massimali sul costo degli interventi del Superbonus 110% (lo abbiamo visto qui). Con questo provvedimento, i contribuenti dovranno rispettare il prezziario imposto per gli interventi di efficienza energetica ammessi nell’ambito dei bonus edilizi.
Sul sito Enea del Mite si precisa innanzitutto che questi massimali si applicano agli interventi di riqualificazione energetica, alla costruzione di strutture opache orizzontali di isolamento coperture e pavimenti o verticali di isolamento delle pareti perimetrali, alla sostituzione di chiusure trasparenti, infissi compresi, all’installazione di sistemi di schermatura solari e/o ombreggiamenti mobili.
Il prezziario è relativo anche agli impianti a collettori solari, di riscaldamento con caldaie ad acqua o generatori di aria calda a condensazione, agli impianti con micro-cogeneratori, pompe di calore o sistemi ibridi, con generatori di calore alimentati a biomasse combustibili o di produzione di acqua calda sanitaria con scaldacqua a pompa di calore.
Il Mite precisa poi che questi massimali non comprendono anche i costi di fornitura, installazione, messa in opera o dismissione dei prodotti; sono escluse dal prezziario anche l’Iva e le spese per le prestazioni professionali o complementari necessarie alla messa in opera.
I massimali sono dunque da riferirsi solo all’insieme dei beni che concorre alla realizzazione dell’intervento, comprendendo al suo interno tutte le forniture di materiali.
Sarà quindi necessario ottenere l’asseverazione della congruità dei costi a quelli fissati nel prezziario per tutti gli interventi energetici ammessi; questo è valido tanto in caso di detrazione diretta quanto per le opzioni di cessione del credito o sconto in fattura.
Vi sono poi degli interventi connessi all’Ecobonus che non richiedono l’asseverazione delle spese (dunque che non accedono alle opzioni di cessione del credito o sconto in fattura, oppure che vi accedono ma hanno un costo inferiore a 10mila euro o rientrano nella cosiddetta edilizia libera). L’Enea specifica che anche in questo caso è necessario verificare il rispetto dei massimali indicati nel prezziario per tipologia di intervento.
Le spese professionali, escluse da questo listino, devono comunque essere verificate sulla base del prezziario fissato con il decreto del Ministero della Giustizia del 17 giugno 2016; i costi delle opere di installazione e manodopera devono invece fare riferimento ai prezziari del dm 14 febbraio 2022, art. 3, comma 4.
Ricordiamo infine che è necessario operare un doppio controllo delle spese ammissibili, considerando anche i prezziari predisposti da Regioni e Province autonome o dai listini delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura competenti sul territorio.
di: Marianna MANCINI
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