Si tratta della prima inversione di tendenza dopo quasi 6 anni, destinata secondo il sindacato bancario ad acuirsi con il conflitto in Ucraina
Dopo quasi 6 anni, tornano a crescere le rate di mutui per la casa non pagate dalle famiglie italiane.
Lo conferma un’analisi diffusa dal sindacato bancario Fabi, secondo cui negli ultimi 12 mesi “è cresciuto di quasi un miliardo di euro l’ammontare delle rate non pagate relative ai mutui e ai prestiti concessi dalle banche“.
Anche se si tratta di importi “apparentemente non rilevanti“, soprattutto dopo quasi 6 anni consecutivi di “riduzione del credito deteriorato riconducibile alla clientela privata, calato progressivamente da maggio 2016“, la brusca inversione di tendenza preoccupa il settore.
Da febbraio 2021 a febbraio 2022 la quota di rate di mutui non saldate è passata da 11 miliardi e 559 milioni a 12 miliardi e 373 milioni, con una differenza di 804 milioni (+7,04%).
Riducendo la finestra temporale di analisi, si nota come in tre mesi, da novembre 2021 a febbraio 2022, si sia registrato un incremento di un miliardo e 476 milioni (più 13,55%).
Secondo il segretario generale Fabi Lando Sileoni si tratta dei primi segnali negativi effetto della crisi legata alla pandemia “solo in parte tamponata con le moratorie dello Stato“; a questo si aggiungono anche i “primi segnali di incertezza delle fasce più deboli della nostra società“, segnali che la guerra in Ucraina non farà che acuire.
Per questo, il monito al Governo del sindacato è di “confermare una serie di interventi economici sui prestiti bancari fino al termine del conflitto, prorogando le garanzie sui nuovi prestiti e le moratorie sui mutui e i finanziamenti già erogati in passato, almeno fino al termine del conflitto tra Mosca e Kiev“.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/LUCA ZENNARO
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