Fra gli elementi che portano incertezza nei piani di sviluppo anche focolai di Covid e lo scenario internazionale
Nonostante una buona performance, il Dragone deve prepararsi ad affrontare le sfide globali dell’economia, considerando con attenzione le stime sulla stabilità futura. Ad annunciarlo è la stessa Pechino che ha diffuso i dati sul Pil del primo trimestre 2022, in aumento del 4,8% su base annua e ben oltre +4,4% atteso dagli analisti. Su base congiunturale invece c’è stata una crescita dell’1,3% rispetto al trimestre precedente (+0,6%).
Questi dati positivi non azzerano però le preoccupazioni del contesto internazionale e delle problematiche interne.
Come ha spiegato il portavoce dell’Ufficio nazionale di statistica Fu Linghui, i dati del Pil di gennaio-marzo confermano che “con l’ambiente nazionale e internazionale che diventa sempre più complicato e incerto, lo sviluppo economico sta affrontando difficoltà e sfide significative“.
Se infatti l’economia cinese si è mantenuta “generalmente stabile” nel primo trimestre 2022, fattori esterni come “frequenti focolai di Covid” e uno “scenario internazionale sempre più grave e complesso” non rasserenano gli osservatori economici che prevedono tensioni anche nell’arco dell’intero anno.
Nonostante quindi la crescita oltre le aspettative del primo trimestre, i dati più recenti indicano la via della cautela: le vendite al dettaglio hanno registrato una contrazione (-3,5% a marzo contro l’atteso -1,6%; si tratta del primo calo da luglio 2020) e la produzione industriale a marzo è cresciuta del 5% soprattutto a fronte del calo del manifatturiero registrato nel trimestre precedente.
L’economia è salita più rapidamente del previsto nel primo trimestre, ma i dati macro più recenti hanno rivelato una contrazione delle vendite al dettaglio (-3,5% a marzo contro -1,6% atteso e primo calo da luglio 2020, per un magro +3,3% nei primi tre mesi) scontando le pesanti misure di blocco contro la diffusione del Covid-19. La produzione industriale di marzo, inoltre, ha avuto un rialzo del 5% (a fronte di attese a +4,5%), scontando il calo delle attività di manifatturiero e Omicron, chiudendo i primi tre mesi del 2022 a +6,5%.
di: Marianna MANCINI
FOTO: PIXABAY
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