A incidere maggiormente sulle tasche dei consumatori saranno le spese per le bollette, seguite da trasporti e spese alimentari
Per comprendere in che modo l’inflazione dei vari segmenti incida sulle tasche degli italiani, l’Unione nazionale consumatori ha elaborato un studio incrociando i dati sui rincari dei vari settori. Il risultato? A fine 2022 la somma di tutti gli aumenti di prezzo costeranno 2.303 euro in più rispetto al 2021 a una famiglia media (composta da due genitori e due figli).
In particolare, il comparto che traina questi aumenti è quello energetico, con le bollette che assorbono il 28,3% dei rincari. Seguono i trasporti (11%), le spese alimentari (5,8%), i servizi di ristorazione e alberghieri (4,7%) e quelli per la manutenzione della casa (3,2%).
Solo per luce, gas e acqua un nucleo di quattro persone spenderà in media 1.052 euro; per i trasporti 594 euro e per la spesa al supermercato 434 euro.
L’impatto sarà ancora più alto per le famiglie con tre figli, la cui ricaduta sulla spesa complessiva sale a 2.577 euro. Infine, i nucleo con due genitori e un figlio potrebbero trovarsi a spendere in tutto 2.519 euro in più a fine anno, con 1.055 euro solo per le bollette, 517 euro per i trasporti e 391 euro per le spese alimentari.
La stangata è in arrivo anche per le coppie under 35 senza figli. In questo caso l’aggravio si aggira sui 2.360 euro, con 1.274 euro in più per i costi dell’abitazione e 589 euro aggiuntivi per i trasporti. Anche perché più avvezzi a spendere per i servizi di ristorazione e alberghieri, questi consumatori subiranno soprattutto i rincari degli sfizi, dalle cene alle vacanze, per i quali si stima un rincaro di 117 euro.
Nemmeno i single possono ritenersi al riparo: per i consumatori tra i 35 e i 64 anni si stima un rialzo complessivo delle spese di 1.546 euro, connesso soprattutto ai costi dell’abitazione in picchiata di 908 euro.
di: Marianna MANCINI
FOTO: PIXABAY
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