205 vittime tra i bambini. Macron: “tornerò a Kiev solo se potrò fare la differenza”
Si è giunti a 55 giorni consecutivi di guerra in Ucraina e i bilanci sono spaventosi. Alcune zone più di altre sono state prese di mira. Il sindaco di Mariupol, tra le città simbolo del conflitto insieme a Bucha, ha dichiarato che circa 40 mila civili sono stati “deportati con la forza” dalla città o trasferiti in Russia e anche quelli rimasti sul territorio si trovano in zone controllate dai russi.
Kiev ha dichiarato che la 126ma Brigata di difesa costiera russa della flotta del Mar Nero ha subito perdite pari al 75%. L’esercito di Kiev ha anche affermato che l’810ma Brigata marina separata della marina russa del Mar Nero ha perso 158 soldati per mano delle forze ucraine, con circa 500 altri feriti e 70 dispersi.
Stando a quanto riporta il governatore della provincia russa di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, su Telegram, le forze ucraine hanno colpito un villaggio vicino al confine, ferendo un residente.
Kiev ha annunciato che le navi russe si sono ritirate a 200 chilometri di distanza dalla costa. La Procura generale fa sapere inoltre che sono più di 7mila i crimi di guerra commessi dai russi sotto inchiesta in Ucraina e i bambini uccisi da inizio invasione sono 205.
Il presidente francese Emmanuel Macron, in attesa del ballottaggio elettorale del 24 aprile, ha dichiarato che è pronto a tornare a Kiev ma solo “per apportare qualcosa di utile. Per dimostrare il mio supporto non ho bisogno di recarmi lì“, ha specificato.
Macron ha spiegato di aver parlato una 40ina di volte con Zelensky dall’inizio del conflitto con la Russia e di non aver più sentito Putin “dai massacri che abbiamo scoperto a Bucha e in altre città”.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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