Ammonterebbe a circa 617 mila euro la cifra spesa dalla candidata all’Eliseo e due ex eurodeputati per spese legate al gruppo
Uso indebito dei fondi pubblici europei: è questa la posizione mossa dall’Ufficio europeo per la lotta antifrode (l’Olaf) contro la candidata all’Eliseo Marine Le Pen, il padre Jean-Marie e due esponenti del partito Rassemblement National.
Secondo un rapporto risalente allo scorso 11 marzo, ora in mano alla Procura di Parigi, i tre avrebbero speso indebitamente oltre 617 mila euro di fondi pubblici europei mentre erano in servizio come deputati al Parlamento di Strasburgo, destinandoli al pagamento del personale e delle spese legate all’attività politica nell’ambito del gruppo europarlamentare Europe of Nations and Freedom.
Al momento, tuttavia, non sarebbe stato avanzato un capo di imputazione formale ma solo una segnalazione.
Le Pen, il 24 marzo al ballottaggio contro il presidente francese uscente Emmanuel Macron, in particolare, si sarebbe appropriata di circa 137 mila euro tra il 2004 e il 2017. A tal proposito, il suo legale, Rodolphe Bosselut, ha fatto sapere che la candidata nega il suo coinvolgimento e si riserva il diritto di intraprendere “azioni legali contro ex collaboratori che potrebbero essersi appropriati dei fondi senza che lei ne fosse a conoscenza“.
I collaboratori al centro del mirino sarebbero Louis Aliot, ex compagno di Le Pen e attuale sindaco della città di Perpignan, e l’ex eurodeputato Bruno Gollnisch.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/EPA/GUILLAUME HORCAJUELO
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