L’esplosione della guerra alle porte d’Europa porta con sé anche moltissime preoccupazioni di carattere economico e non manca un certo allarmismo sul Pnrr, ripreso anche da Unimpresa. Nello specifico, si teme che il conflitto comprometta l’impiego ottimale dei fondi stanziati, dai quali dipende fortemente la crescita italiana per il 2022 e per i prossimi anni.
Nel corso di quest’anno l’Italia dovrebbe ricevere una prima tranche di 40 miliardi, metà della quale già erogata dalla Commissione.
Il primo problema è già ben noto e riguarda l’inflazione che ha fatto schizzare alle stelle il costo delle materie prime d’importazione, fondamentali per la realizzazione delle opere pubbliche (qui riportavamo l’allarme-cantieri lanciato dall’Ance). I progetti del Pnrr si basano infatti su stime di costi lontani da quelli attuali e secondo Unimpresa sarebbe necessario un ricalcolo.
Più in generale, il prolungamento del conflitto potrebbe ulteriormente condizionare le stime sulla crescita, già ridotte per l’Italia (passata dal +4,5% al +3%) e per il mondo (qui le previsioni della Banca Mondiale).
Proprio le banche ricopriranno un ruolo centrale in questo scenario e dovranno “essere messe in condizione di contribuire al pieno funzionamento del Pnrr con meno rigidità per quanto riguarda le regole sulla gestione dei rischi, rispetto a oggi“, ammonisce il centro studi di Unimpresa.
Di qui, l’associazione propone due tipi di intervento. A livello nazionale, si preme affinché le garanzie sui nuovi prestiti bancari concessi alle aziende e le moratorie siano rinnovati a tempo indeterminato, o perlomeno fino alla fine della guerra.
A livello europeo, si invoca invece una revisione da parte della Bce delle regole “stringenti che impongono alle banche paletti rigidissimi” per la concessione del credito e la gestione delle sofferenze bancarie.
Infine, a livello operativo Unimpresa ricorda che “la frammentazione” delle competenze e della gestione dei progetti fra Governo ed Enti “potrà generare sia sprechi sia perdite di tempo“.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/JESSICA PASQUALON
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