
Charles Michel è arrivato a Kiev
Mykolaiv questa mattina si è svegliata sotto il fuoco: raid ed esplosioni hanno colpito la città costringendo i cittadini a nascondersi nei rifugi. Nella regione di Luhansk gli occupanti continuano ad attaccare, stanotte hanno colpito Nividruzhesk nel distretto di Severodonetsk, dove sono stati bersagliati diversi edifici e case e dove hanno colpito il gasdotto. I vertici militari ucraini hanno riferito di una nuova offensiva russa verso la Lyman.
Nuova visita istituzionale in Ucraina questa mattina: il presidente del Consiglio Ue Charles Michel è giunto a Kiev.
Mariupol è ormai al limite: i militari che difendono la città hanno lanciato un appello tramite Facebook, chiedendo alla comunità internazionale di salvarli. «Quelli che stiamo vivendo potrebbero essere i nostri ultimi giorni, le nostre ultime ore – hanno scritto – il nemico è 10 volte più numeroso di noi. Facciamo appello a tutti i leader mondiali e li preghiamo di aiutarci. Chiediamo loro di utilizzare la procedura di estrazione e portarci nel territorio di un Paese terzo». Gli uomini sono tutti bloccati nell’acciaieria di Azovstal, l’ultimo baluardo della città. La Russia ha dato un altro ultimatum: oggi, alle 13 ora italiana, i difensori di Mariupol dovranno “porre fine alla loro insensata resistenza”. Mosca ha promesso che “la loro vita sarà salvata se si arrenderanno”.
L’Agenzia internazionale per l’energia atomica Aiea ha dichiarato che sono state ripristinate ieri sera le comunicazioni dirette con la centrale di Chernobyl.
Resta stabile il bilancio dei bambini morti in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa, mentre aumentano quelli feriti: 205 le vittime e 6 i feriti, a 373.
La presenza militare russa al confine orientale dell’Ucraina continua ad aumentare, mentre i combattimenti nel Donbass si stanno intensificando: lo riporta l’intelligence britannica nel suo ultimo aggiornamento sulla situazione in Ucraina pubblicato dal ministero della Difesa di Londra.
Con Mariupol sul punto di cadere e il resto del Paese sotto le bombe, il presidente ucraino Zelensky è tornato a rivolgersi alla sua Nazione e all’Occidente con un videomessaggio, accusando la Russia e sostenendo che passerà alla storia come “fonte del male”: «l’uccisione mirata di civili e la distruzione di edifici residenziali con tutti i tipi di armi, comprese quelle vietate dalle convenzioni internazionali: questo è proprio il marchio di fabbrica dell’esercito russo e questo marcherà davvero la Federazione Russa come la fonte del male – ha detto – L’esercito russo rimarrà per sempre descritto nella storia come il più barbaro e disumano del mondo. La situazione a Mariupol rimane invariata, la più grave possibile. L’esercito russo sta bloccando qualsiasi tentativo di organizzare corridoi umanitari e salvare il nostro popolo».
Dura la condanna anche verso l’Occidente: «se avessimo accesso a tutte le armi di cui abbiamo bisogno, che i nostri partner hanno e che sono paragonabili a quelle usate dalla Federazione Russa, avremmo già posto fine a questa guerra», ha accusato.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA/EPA/SERGEY DOLZHENKO