
Le grandi aziende acquisiranno maggiori responsabilità sui contenuti illegali o dannosi veicolati dalle loro piattaforme
Nell’Unione Europea entrerà in vigore il Digital Services Act, un piano normativo che porrà in capo alle Big Tech maggiori responsabilità sui contenuti illegali o dannosi che circolano all’interno delle loro piattaforme.
L’accordo politico è stato raggiunto in Commissione ed è “storico“, come lo ha definito la presidente Ursula von der Leyen.
«Le nostre nuove regole proteggeranno gli utenti online, garantiranno libertà di espressione e opportunità per le imprese – ha spiegato von der Leyen in un tweet – ciò che è illegale offline sarà effettivamente illegale online nell’Ue».
L’accordo ha una grande valenza sociale e vuole costituire un “segnale forte per persone, aziende e paesi in tutto il mondo“.
Si tratta infatti della “prima mondiale in termini di regolamentazione digitale“, come ha spiegato in un comunicato il Consiglio europeo, a consacrazione del principio che “ciò che è illegale offline deve essere illegale anche online“. La DSA “mira a proteggere lo spazio digitale dalla diffusione di contenuti illegali e a garantire la tutela dei diritti fondamentali degli utenti“.
Ora le Big, da Facebook a Youtube, saranno costrette a rimuovere “prontamente” contenuti illegali, sospendendo gli utenti che violano la legge. Anche i siti di vendita online dovranno verificare l’identità dei loro fornitori prima offrire i loro spazi.
La normativa fa riferimento alle piattaforme con più di 45 milioni di utenti attivi in Europa; al momento si tratta di una 20ina di aziende, incluse Google, Apple, Facebook, Amazon, Microsoft, ma anche Twitter, TikTok, Zalando e Booking.
Infine, “nel contesto dell’aggressione russa in Ucraina e delle particolari conseguenze sulla manipolazione delle informazioni online, è stato introdotto un nuovo articolo al fine di istituire un meccanismo di reazione in caso di crisi” che consentirà di intraprendere misure “proporzionate ed efficaci”.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/EPA/Olivier Matthys
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