Le startup per il mondo del lavoro si rivolgono soprattutto a giovani e donne
Con gli sconvolgimenti degli ultimi anni è cambiato tutto, anche e forse soprattutto, il mondo del lavoro. Ciò che non cambia sono, purtroppo, le categorie più in difficoltà: donne e giovani. L’Italia è, infatti, uno dei paesi europei con il più alto tasso di disoccupazione giovanile, secondo i dati Istat a gennaio 2022 il 25,3% dei giovani tra i 15 e i 24 anni era disoccupato. Per quanto riguarda l’occupazione femminile è solo una donna su due ad avere un’occupazione, secondo i dati del Bilancio di genere 2021. Nel 2020 si è scesi al 49% delle donne occupate, decremento che ha colpito soprattutto la fascia 25-49 anni (tasso così basso di occupazione femminile non si vedeva dal 2013).
Tutti i mutamenti, dalla disoccupazione allo smart working, dal fenomeno del great resignation al lavoro ibrido, hanno dato spunti a diverse startup per pensare a nuovi strumenti per gestire i nuovi lavori.
OutlierZ è una piattaforma di career development, una startup nata dall’idea dei due fondatori (entrmabi ex Amazon) Letizia Martelli e Stefano Tartaglia. L’idea di OutlierZ è di essere un luogo di confronto, supporto e scambio di consigli sui temi di crescita professionale. Il pubblico per cui è pensata è composto soprattutto da giovani e donne, come spiega la co-founder Martelli: «in un momento di grande incertezza del mondo lavorativo e non solo, sono proprio le nuove generazioni di Millenials e Gen-Z che si affacciano per ultimi al mondo dell’impiego ad essere le più impattate. Secondo uno studio della società di consulenza PwC, il 53.1% di loro si dichiara deluso dalla mancanza di supporto da parte delle aziende circa il loro sviluppo professionale e il 71.2% domanda un percorso di crescita rilevante, autentico e trasparente».
Jobiri è invece pensata per chi è alla ricerca di lavoro, si tratta di un consulente di carriera online che grazie all’intelligenza artificiale accelera la ricerca del lavoro e che intende rendere i servizi di carriera più umani, efficaci e universali. Questa startup è stata fondata da Claudio e Roberto Sponchioni e conta già un buon network nazionale di aziende e istituzioni. La funzione più interessante è la possibilità di avere un accesso privilegiato ad alcuni annunci di lavoro, dato che aggrega offerte da diversi siti differenti.
Anche la startup Career Jungle opera nell’ambito della ricerca del lavoro. Qui esperti e consulenti hanno creato corsi video e career coaching per imparare a trovare lavoro e sviluppare al meglio la propria carriera. La startup è nata da poco, ma vanta l’esperienza dell’agenzia di recruiting Just Knock (fondata nel 2015) che oggi si fonda su una community di circa 120mila persone.
Se invece cercate un prodotto per fare networking e allargare la vostra cerchia di conoscenze il prodotto che fa per voi è Zwap. La startup si basa su un sistema di intelligenza artificiale che crea dei match tra gli utenti registrati, laddove potrebbero portare un valore significativo l’un l’altro. Un’idea di Federico Pedron, Luigi Adornetto e Luca Tamborino Frisari, che a febbraio scorso ha ottenuto un finanziamento pre-seed da 200mila euro. Basta registrarsi e compilare la scheda profilo, se un match sembra interessante è possibile organizzare un incontro virtuale di mezz’ora.
Grls si occupa sempre del networking ma è pensata per un community di donne, per aiutarsi, orientarsi e crescere nel mondo del lavoro. Con questa startup si tenta di agire sul problema molto diffuso delle donne che, molto spesso pur avendo trovato lavoro, non riescono a fare carriera. Al momento Grls è attiva su Milano, Roma e Londra con attività online e offline che comprendono la Grls Academy e il Grls Club.
Per tutte le persone interessate a formarsi per lavorare nell’ambito digitale, soprattutto come sviluppatori web, i corsi di Digitazon School sono una valida risorsa. Si tratta della prima tech school in Italia per diventare web developer, il 90% degli studenti ha meno di 30 anni e consente di avere un’opportunità concreta nel mondo del lavoro, dato che in Italia mancherebbero circa un milione di lavoratori specializzati nel digitale.
Dealogando è invece un magazine online specializzato in notizie sul mondo dell’economia e del lavoro, con un approccio pensato per le nuove generazioni. Il canale privilegiato è, infatti, Instagram.
di: Flavia DELL’ERTOLE
FOTO: PIXABAY
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