Secondo il presidente Bernabò Bocca, la misura non andrebbe eliminata ma “corretta per aiutare chi veramente ha bisogno”
Il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca traccia un quadro positivo della domanda turistica ma esprime preoccupazione per la carenza di personale, in vista dell’estate. «Paradossalmente in questo momento è più difficile trovare dipendenti che clienti. È difficilissimo per gli hotel reperire personale» dichiara Bocca.
«Probabilmente succede perché lo stipendio base di un facchino e di una cameriera è simile al reddito di cittadinanza. Gli stipendi sono bassi e il reddito diventa per molti un alibi per non lavorare – afferma il presidente dell’organizzazione, secondo il quale non è possibile chiedere alle aziende di aumentare le retribuzioni – uno stipendio di mille euro netti costa all’azienda 30 mila euro l’anno. La priorità è allora intervenire sul cuneo fiscale per dare più soldi in tasca ai dipendenti. Se per trovare un addetto devo alzare i salari, non devono farmi pagare più contributi. Considerando che le imprese devono affrontare anche l’aumento dei costi energetici, il costo del lavoro deve essere sostenibile. Il Reddito di cittadinanza non andrebbe eliminato ma sicuramente corretto affinché serva ad aiutare chi ha veramente bisogno».
Bocca solleva anche la questione legate alle regole per prevenire il contagio da Covid: «in altri Paesi chi viene contagiato dopo 6-7 giorni può uscire. In Italia stiamo a discutere ancora delle mascherina al chiuso mentre altrove hanno aperto tutto. Se il Governo vuole mantenere regole stringenti, più penalizzanti di altri Paesi, allora provveda a risarcire le imprese».
Per quanto riguarda il turismo, ci sono segnali di ripresa dopo la fase acuta della pandemia. Dai ponti di Pasqua e del 25 aprile arrivano “segnali positivi”: “c’è molta voglia di viaggiare” e si registra “una grande affluenza” nelle città d’arte.
Bocca esprime soddisfazione sia per la presenza degli italiani sia per il ritorno dei turisti statunitensi. «Gli italiani si sono mossi in maniera importante ed è positivo che siano rimasti in Italia ma altrettanto importante – sottolinea il presidente di Federalberghi – è il ritorno dei turisti nord americani, che hanno una forte capacità spesa. Un fatto di rilievo dal momento che quest’anno dovremo fare a mano del mercato russo e asiatico, che faceva numeri significativi. L’auspicio è che la perdita di russi, cinesi, coreani venga compensata da americani e canadesi, a beneficio soprattutto delle città d’arte che hanno subito in questi due anni le perdite maggiori».
Bocca afferma che tutti gli eventi “stanno andando molto bene”: non solo iniziative più note come la Biennale di Venezia ma anche “eventi di minore risonanza ma che comunque attraggono viaggiatori”.
«Dalle nostre indagini il 30% della spesa turistica è per gli alberghi, il 70% è per l’indotto, dai trasporti alla ristorazione allo shopping. Se riparte il turismo riparte l’attività economica delle città – osserva Bocca, che fa notare il fenomeno degli affitti brevi – è arrivato il momento non dico di vietare ma almeno di regolarizzare questa offerta».
di: Francesca LASI
FOTO: ANSA/ALESSANDRO DI MEO