6 i comparti più colpiti e quattro i tipi di shock causati. Vediamo nello specifico
La guerra voluta da Putin in Ucraina hanno un forte impatto su diversi settori dell’industria europea. E’ quanto ha affermato Kerstin Jorna, direttrice generale della direzione Industria della Commissione europea, che, in un’audizione alla commissione Industria al Parlamento europeo, ha specificato che sono 6 i comparti che stanno soffrendo maggiormente.
Il primo è sicuramente quello agroalimentare con l’importazione di frumento e olio di girasole che non avviene più, così come per i fertilizzanti. Il secondo è quello della mobilità, con la mancanza di alluminio e anche di software di omologazione che rendono difficile il completamento della produzione di auto. Soffrono anche i cosiddetti energivori, l’industria ad alto consumo energetico a causa dello stop all’export di alcuni tipi di acciaio specifici e di prodotti chimici dalla Russia. Per non parlare dell’edilizia e delle costruzioni visto che mancano soprattutto alcuni tipi di legno che arrivavano da Mosca. Soffre anche l’elettronica: pesa, in particolare, l’assenza di gas nobili. Infine il turismo: l’Europa era meta preferita dai russi.
Nel corso dell’audizione Kerstin Jorna ha indicato quattro tipi di shock. Il primo è la perdita di arrivi di merce da Ucraina, Bielorussia e Russia. Il secondo è la perdita di mercato. Un esempio è l’industria tessile: con la Russia è il quinto importatore di tessili dall’Unione europea. Il terzo tipo di shock è quello più noto a tutti: ovvero l’aumento dei prezzi energetici. Il quarto riguarda invece la logistica: «non ci sono più autisti che possano svolgere trasporti tra l’Ucraina e l’Ue. Così come non arrivano più beni per via aerea», ha sottolineato.
Ovviamente tutto questo è conseguenza della guerra ma anche delle sanzioni da parte dell’Occidente con le contro-sanzioni in arrivo da Mosca.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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