Nel 2022 Mps dovrebbe sostenere oneri straordinari di ristrutturazione e registrare a fine anno una perdita, con ritorno all’utile nel 2023
«La presenza dello Stato nella partecipazione delle banche deve essere temporaneo e non deve alterare la concorrenza, deve cedere la proprietà in un lasso di tempo concordato . Il Mef come investitore paziente in queste aziende deve prestare la massima attenzione che l’uscita dallo Stato da queste aziende avvenga in modo sostenibile per le aziende stesse e per il nostro sistema economico». A parlare così è il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, in merito alle partecipazioni dello Stato nel settore bancario, Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario.
Su Mps obiettivo del Mef, ricorda il ministro, è conseguire una congrua dilazione che sia un margine di tempo adeguato per effettuare la operazione di dismissione della partecipazione di Stato.
Nel 2022 Mps dovrebbe sostenere oneri straordinari di ristrutturazione e registrare a fine anno una perdita, con ritorno all’utile nel 2023. Il piano industriale prevede iniziative di semplificazione della struttura del gruppo e riduzione dei rischi. La realizzazione dell’aumento di capitale sarà da realizzarsi nel 2022, alla quale dovranno partecipare anche investitori diversi dallo Stato, investitori privati.
Franco si augura comunque che il dossier Mps abbia una soluzione in tempi adeguati per non svendere. «Su Mps credo sia importante che i tempi ci permettano di trovare una soluzione adeguata. Abbiamo avuto una trattativa l’anno scorso con Unicrdit e concluso che quanto prospettato non era adeguato – ha aggiunto. – Qualsiasi altra operazione in futuro dovrà rispondere ai criteri che non dobbiamo svendere: i tempi devono consentirci di non svendere assolutamente».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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