Rinviata a giudizio anche la società ArcelorMittal
Sono state rinviate a giudizio 7 persone, tra dirigenti, ex dirigenti e capi area dello stabilimento siderurgico ex Ilva di Taranto, oggi Acciaierie d’Italia, con le accuse di cooperazione in omicidio colposo e omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro in merito alla morte, avvenuta il 10 luglio 2019, del gruista Cosimo Massaro. A prendere la decisione la gup di del Tribunale di Taranto Rita Romano.
Rinviata a giudizio anche la società ArcelorMittal, imputata ai sensi della legge 231 del 2000 che disciplina la responsabilità amministrativa delle imprese.
Massaro, 40 anni, si trovava nella cabina guida di una gru DM5 che si spezzò a causa di una tromba d’aria e cadde in mare nell’area del quarto sporgente del porto. Il corpo fu recuperato tre giorni dopo dai sommozzatori.
Lo stesso giorno altre due gru collassarono, provocando il ferimento di due operai.
Sono finiti sotto processo l’allora direttore dello stabilimento siderurgico Stefan Michel Van Campe, Vincenzo De Gioia e Carmelo Lucca, all’epoca capo divisione e capo area, i capi reparto Giuseppe Dinoi, Mauro Guitto e Andrea Dinoi e il capoturno Teodoro Zezza. Secondo l’accusa, gli imputati non avrebbero adottato adeguate misure per prevenire l’incidente, risparmiando sui costi della sicurezza e consentendo all’azienda un ingiusto profitto.
I pubblici ministeri Raffaele Graziano e Filomena Di Tursi contestano la mancata adozione di un piano di evacuazione dalle gru, alcune delle quali non erano provviste delle cosiddette tenaglie antiuragano.
Nel novembre 2012 perse la vita, in un incidente simile, l’operaio Francesco Zaccaria.
di: Francesca LASI
FOTO: ANSA/DONATO FASANO
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