
Il presidente della Repubblica oggi a Strasburgo dove il Consiglio è chiamato a votare una relazione sulle azioni anti-russe da intraprendere contro Mosca
Il Consiglio d’Europa ha sempre avuto la vocazione a essere la “casa comune europea e ha saputo svilupparla nei decenni che hanno fatto seguito alla sua istituzione. Una casa che, se è stata specchio fedele delle divisioni e delle difficoltà manifestatesi fra le diverse comunità nazionali, ha saputo essere anche espressione del coraggio di unità dell’Europa, spesso prefigurando quanto si è potuto successivamente costruire, sotto altri profili e in altri ambiti, come la Unione Europea”.
Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto questa mattina a Strasburgo al Consiglio d’Europa che oggi voterà una relazione sulle azioni anti-russe da intraprendere contro Mosca per la guerra in Ucraina.
Arrivato a Palazzo d’Europa, il capo di Stato è stato accolto dal presidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, Tini Kox, e dal Segretario generale Segretario generale del Consiglio d’Europa, Marija Pej?inovi?.
«Quanto la guerra ha la pretesa di essere lampo – e non le riesce – tanto la pace è frutto del paziente e inarrestabile fluire dello spirito e della pratica di collaborazione tra i popoli, della capacità di passare dallo scontro e dalla corsa agli armamenti, al dialogo, al controllo e alla riduzione bilanciata delle armi di aggressione» – ha aggiunto.
La pace Mattarella ha dichiarato essere frutto di una “ostinata fiducia verso l’umanità e di senso di responsabilità nei suoi confronti“. «L’obiettivo hitleriano che condusse alla Seconda guerra mondiale era quello di fare della Germania la potenza prevalente con un ruolo dominante su altri popoli e altri Paesi – ha dichiarato Mattarella. – Fu un disegno che coinvolse regimi di numerose altre nazioni – il Regno d’Italia fra queste – e che fu battuto dalla coscienza civile internazionale Ma il registro della storia ci ricorda come stabilità e pace non siano garantite una volta per sempre – avverte. – La pace non si impone automaticamente, da sola, ma è frutto della volontà degli uomini».
E ancora: «distensione: per interrompere le ostilità. Ripudio della guerra: per tornare allo statu quo ante. Coesistenza pacifica, tra i popoli e tra gli Stati. Democrazia come condizione per il rispetto della dignità di ciascuno. Infine, Helsinki e non Jalta: dialogo, non prove di forza tra grandi potenze che devono comprendere di essere sempre meno tali» – è il suo messaggio.
Sul conflitto in Ucraina ha detto: «nessun equivoco, nessuna incertezza è possibile. La Russia ha scelto di collocarsi fuori dalle regole a cui aveva liberamente aderito, contribuendo ad applicarle. La guerra è un mostro vorace, mai sazio – ha proseguito. – La tentazione di moltiplicare i conflitti è sullo sfondo dell’avventura bellicista intrapresa da Mosca. La devastazione apportata alle regole della comunità internazionale potrebbe propagare i suoi effetti se non si riuscisse a fermare subito questa deriva. Dobbiamo saper opporre a tutto questo la decisa volontà della pace. Diversamente ne saremo travolti».
Il Capo di Stato ha lanciato un appello alla Russia, “perché sappia fermarsi, ritirare le proprie truppe, contribuire alla ricostruzione di una terra che ha devastato, è conseguenza di queste semplici considerazioni. Alla comunità internazionale tocca un compito: ottenere il cessate il fuoco e ripartire con la costruzione di un quadro internazionale rispettoso e condiviso che conduca alla pace“. «L’aggressione della Russia sollecita ancor di più la spinta all’unità dei Paesi e popoli europei che credono nella pace, nella democrazia, nel rispetto del diritto internazionale e nello Stato di diritto».
Sull’emergenza sanitaria che ha colpito il mondo, ha infine concluso: «abbiamo vissuto una lunga fase di difficoltà a causa della pandemia, con momenti drammatici. Il virus non è ancora debellato, ma abbiamo imparato a combatterlo. Desidero, in questa sede, rendere omaggio a tutti coloro che, a costo di rischi personali, che talvolta hanno comportato il sacrificio della vita, hanno contribuito a conseguire i risultati di cui oggi ci possiamo giovare. Una volta di più abbiamo avuto conferma di quanto valga la cooperazione internazionale» – ha sottolineato.
di: Alessia MALCAUS e Micaela FERRARO
FOTO: ANSA/US QUIRINALE/FRANCESCO AMMENDOLA
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