Nato: giorni decisivi. “Guerra può durare a lungo”. Sfida per l’Ucraina, istituto russo: “il Donbass non ci basta più”
Questa mattina le forze russe hanno attaccato l’oblast di Dnipropetrovsk, nell’est dell’Ucraina, con lanciamissili Grad. Lo riferisce il governatore della regione Reznichenko su Telegram. Nel Luhansk, a Severodonetsk, i russi hanno attaccato una scuola causando nell’edificio un incendio che è stato domato. Lo comunica il governatore della regione di Luhansk Serhii Haidai.
Il vice segretario generale della Nato Mircea Geoana ha annunciato che i prossimi giorni della guerra in Ucraina saranno decisivi ma, nonostante tutto, la “guerra probabilmente durerà più a lungo”. «Potrebbero essere settimane, potrebbero essere mesi, potrebbero essere perfino anni. Ma alla fine probabilmente verrà combattuta e vinta, si spera, dall’Ucraina, sul campo di battaglia», ha dichiarato.
Il comando dell’Aeronautica militare dell’Ucraina ha comunicato che nelle ultime 24 ore le forze armate di Kiev hanno distrutto 15 bersagli aerei russi: un aereo, cinque missili da crociera e 9 droni.
Continuano i bombardamenti su Kharkiv: in una giornata sono stati uccisi cinque civili e ne sono rimasti feriti 11. Il governatore ha spiegato che la Russia continua a bombardare gli insediamenti nella regione e ha fatto un altro tentativo di avanzare da Izyum verso Brazhkivka, Dovhenky e Velyka Komyshuvakha.
Il Governo di Kiev ha fatto sapere che verrà avviata oggi un’operazione per evacuare i civili da Azovstal.
Sale il bilancio delle vittime tra i bambini: 219, mentre i feriti ammontano a 398.
L’intelligence britannica nel suo bollettino giornaliero ha specificato che “la battaglia del Donbass” resta “l’obiettivo strategico principale” della Russia.
Ma non sembra concordare il Centro di ricerche geopolitiche dell’Istituto dello Sviluppo innovativo di Mosca, il cui direttore afferma che “prendere il Donbass non basta più”: «se l’Ucraina non sarà denazificata e demilitarizzata fino in fondo, l’operazione militare speciale verrà ricordata come un fallimento. Bisogna solo andare avanti, anche perché la semplice liberazione del Donbass ormai è superata dagli eventi e dall’ostinazione del regime di Kiev nel procrastinare la resa. L”Ucraina del sud deve rientrare in uno spazio russo, vedremo poi con che formula. La parte occidentale va lasciata al suo destino. Non si tratta più d’impedire all’Ucraina di entrare nella Nato, ma di creare una nuova nazione che ci protegga dalle manovre occidentali».
Intanto l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) sta indagando sul missile che lo scorso 16 aprile ha sorvolato la centrale nucleare dell’Ucraina meridionale di Zaporizhizhia: “Se confermata, sarebbe estremamente grave. Se un tale missile fosse andato fuori strada, avrebbe potuto avere un grave impatto sull’integrità fisica della centrale nucleare, portando potenzialmente ad un incidente nucleare”, hanno fatto sapere.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA/EPA/SERGEY KOZLOV
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