
Si tratta della detrazione d’imposta del 60% delle spese per restaurare le facciate
Tra i numerosi provvedimenti per aiutare ad affrontare le spese per i lavori edili, c’è anche il bonus facciate. Una detrazione d’imposta del 60% delle spese sostenute nel 2022 per interventi finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna (degli edifici esistenti), di qualsiasi categoria catastale.
Chi esaurisce alcuni requisiti e ha diritto al bonus può scegliere tra lo sconto in fattura o la cessione del credito. Secondo quanto dichiarato dall’Agenzia delle Entrate, a poter beneficiare del bonus sono «tutti i contribuenti, residenti e non residenti nel territorio dello Stato, soggetti Irpef e soggetti passivi Ires che possiedono a qualsiasi titolo l’immobile oggetto di intervento. La detrazione non spetta a chi possiede esclusivamente redditi assoggettati a tassazione separata o a imposta sostitutiva». Il bonus è però pensato solo per gli edifici delle zone A e B.
La zona A, come spiegato dall’Agenzia, «comprende le parti del territorio interessate da agglomerati urbani che rivestono carattere storico, artistico o di particolare pregio ambientale o da porzioni di essi, comprese le aree circostanti, che possono considerarsi parte integrante, per tali caratteristiche, degli agglomerati stessi». La zona B, invece, include quelle parti totalmente o parzialmente edificate diverse dalla zona A.
L’Agenzia delle Entrate spiega che a rientrare nel bonus sono i lavori effettuati esclusivamente sulle opache della facciata, su balconi o su ornamenti e fregi e non per gli interventi su facciate interne dell’edificio, se non visibili dalla strada o da suolo ad uso pubblico.
Gli interventi che si possono eseguire con il bonus sono molteplici: lavori di consolidamento e ripristino alla sistemazione di tutte le parti impiantistiche che insistono sulla parte opaca della facciata; pulitura, tinteggiatura e al miglioramento delle caratteristiche termiche anche in assenza dell’impianto di riscaldamento. È inoltre possibile detrarre le spese per l’acquisto dei materiali, la progettazione e le altre prestazioni professionali (ad esempio perizie e sopralluoghi).
Importante ricordare che qualsiasi sia l’intervento per richiedere il bonus è necessario: effettuare il pagamento tramite bonifico bancario o postale, far risultare la causale del versamento e il codice fiscale del beneficiario del bonus. Il beneficiario deve, inoltre, ricordare di inserire alcuni dati nella dichiarazione dei redditi (i dati catastali identificativi dell’immobile), comunicare preventivamente la data di inizio dei lavori all’azienda sanitaria locale tramite raccomandata e conservare alcuni documenti. La to do list per usufruire del bonus è reperibile e consultabile sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Nel caso si sfrutti il bonus per l’efficientamento energetico, il beneficiario deve inoltre conservare anche altri documenti, quali asseverazione e “scheda descrittiva dell’evento” che deve essere inviata all’ENEA entro 90 giorni dalla fine dei lavori. In questo caso è necessario anche rispettare i “requisiti minimi” previsti dal decreto del 26 giugno 2015 del Ministero dello Sviluppo economico e i valori di trasmittanza termica. Da ricordare anche che se ci si avvale di cessione del credito o di sconto in fattura è obbligatorio il visto di conformità e l’asseverazione della congruità dei prezzi da tecnici abilitati.
di: Flavia DELL’ERTOLE
FOTO: PIXABAY
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