In Italia il settore del lusso risente della mancanza di turisti russi
Tra i numerosi effetti della guerra in Ucraina c’è anche la diminuzione del turismo internazionale. Secondo quanto riportato da uno studio dell’Economist Intelligence Unit non preoccupa solo la perdita dei turisti provenienti da Russia e Ucraina, ma anche l’effetto che la guerra avrà sui turisti di tutto il mondo.
In Italia è soprattutto il settore del lusso a risentire della crisi, dato che nel 2019 i solo cittadini russi hanno rappresentato il 40% delle presenze negli hotel. Secondo Assoturismo già nel solo mese di aprile l’Italia perderà 120 milioni a causa della guerra, ma la crisi riguarderà tutto il settore del turismo, che stava faticosamente andando a riprendersi dopo la crisi pandemica. Oltre la perdita di turisti, preoccupa il rincaro delle materie prime che produrrà un innalzamento dei pressi sia dei trasporti, sia delle strutture ricettive.
Secondo il report dell’Economist Intelligence Unit il turismo europeo sarà influenzato dalla guerra su quattro fronti: perdita di turisti russi e ucraini, restrizioni imposte alle compagnie aeree e all’uso dello spazio aereo, maggiori costi di cibo e carburante e il grande impatto sulla fiducia dei viaggiatori e i redditi disponibili.
Nel 2019 la Russia era l’11esima più grande fonte di turisti al mondo e l’Ucraina la tredicesima. Dai dati dell’Organizzazione mondiale del turismo emerge che, nel 2019, Russia e Ucraina hanno rappresentato 75 milioni di partenze turistiche, ovvero il 5% del totale globale e i contributi di russi e ucraini alla spesa turistica sono stati di 50 miliardi di dollari (circa l’8% del totale mondiale). La Russia, inoltre, è il settimo Paese al mondo a spendere di più in viaggi.
Si prospettano mesi di crisi per il turismo soprattutto in Turchia e Polonia, mete preferite da molti cittadini russi e ucraini, ma anche Cipro e la Lettonia avranno perdite significative. La Turchia è al primo posto dei Paesi preferiti sia in Russia sia in Ucraina e i cittadini dei due Stati adesso in guerra, nel 2018, hanno generato il 16% degli arrivi turistici totali in Turchia. Per i russi anche Thailandia e Cina sono mete amate, mentre gli ucraini scelgono solitamente Polonia, Italia e Germania.
Per quanto riguarda l’Italia, nel 2019, la Russia è stato il decimo paese per numero di turisti stranieri, con quasi 2 milioni di viaggiatori arrivarti. La mancanza dei turisti russi, quindi, sarà un duro colpo per l’economia del turismo, anche per la spesa pro-capite dei turisti russi che, dietro solo a giapponesi, cinesi e canadesi, spendono circa 145 euro giornalmente.
Negli ultimi 10 anni è esploso l’amore russo per l’Italia, secondo un’indagine di Banca d’Italia, sul turismo internazionale, dal 2009 al 2014 i pernottamenti di turisti russi in Italia sono passati da poco meno di 3 milioni e 600 mila a quasi 8 milioni e la spesa è salita da 623 milioni a 1 miliardo e 328 milioni di euro.
Soprattutto nel turismo di lusso l’apporto russo fa la differenza: nel 2019 le presenze dei turisti russi rappresentavano il 40% del totale negli alberghi di lusso. Toscana e Sardegna sono preoccupate anche per l’apporto dei cittadini russi che sono proprietari di ville e appartamenti in Costa Smeralda e Forte dei Marmi.
di: Flavia DELL’ERTOLE
FOTO: PIXABAY
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