
Questa mattina alle 7 ora locale è partito un nuovo corridoio umanitario dalla città di Mariupol, simbolo della guerra in Ucraina e scenario di una delle peggiori catastrofi umanitarie.
Papa Francesco ha ribadito la sua preoccupazione per la situazione in Ucraina e ha spiegato in un’intervista che a Kiev per il momento non ha in programma di andare ma che vorrebbe invece andare a Mosca, per incontrare Vladimir Putin. «A Kiev ho inviato il cardinale Michael Czerny, e il cardinale Konrad Krajewski, che si è recato lì per la quarta volta. Ma io sento che non devo andare. Io prima devo andare a Mosca, prima devo incontrare Putin. Ma anche io sono un prete, che cosa posso fare? Faccio quello che posso. Se Putin aprisse la porta», ha spiegato.
Intanto nell’Est sono scattate le sirene antiaeree, su Dnipro e Zaporizhia. Continua l’offensiva russa: il governatore regionale Starukh ha invitato gli abitanti delle cittadine di Vasylivka e Tokmok a usare il ‘corridoio verde’ aperto per l’evacuazione dei civili.
Peggiora il bilancio delle vittime tra i più piccoli: 220 i bambini rimasti uccisi, mentre i feriti sono 406. I numeri sono della Procura generale ucraina che li diffonde tramite Telegram.
Il vice comandante del controverso battaglione Azov, Svyatoslav Palamar, ha dichiarato che i civili e le forze ucraine ancora all’interno dell’acciaieria Azovstal di Mariupol sono sottoposti a bombardamenti “senza sosta” mentre le scorte di cibo e acqua si stanno esaurendo.
Il presidente Zelensky ha dichiarato intanto che l’Ucraina non sta conducendo operazioni militari sul territorio russo: «sono in corso solo all’interno dei confini dell’Ucraina e non si sono estese alla Russia, l’esercito ucraino non conduce operazioni militari sul territorio russo».
Kiev invece denuncia l’Ungheria dichiarando che fu “informata in anticipo dell’invasione russa”.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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