
Il capo dello Stato ha mandato un messaggio per l’apertura della fiera Cibus a Parma. Patuanelli: “guardiamo con ottimismo al 2022”
Si è aperta questa mattina la fiera di Parma Cibus, dedicata all’industria alimentare e la sua filiera, e in questa occasione il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha mandato un messaggio: «l’industria alimentare e la sua filiera, con l’acuirsi della crisi internazionale, hanno urgente bisogno di risposte finalizzate al superamento della fase emergenziale e alla proiezione verso una prospettiva di rilancio e duraturo sviluppo – ha detto. – Nell’impossibilità di essere presente per concomitanti impegni programmati da tempo, desidero esprimere il mio apprezzamento per l’iniziativa, che oltre a valorizzare la nostra straordinaria biodiversità agroalimentare è anche occasione per un approfondimento e un’analisi delle criticità del momento».
«Oggi inauguriamo Cibus, è un momento importante, dove la filiera agroalimentare si mette in mostra e guardiamo con sufficiente ottimismo a questo 2022 – ha detto il ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli – c’è la voglia di tornare ad esserci e mostrare l’agroalimentare italiano al mondo, è il traino dell’export dell’Italia e continua a esserlo: oltre al record dello scorso anno con 52 miliardi di export, anche i primi mesi dell’anno non stanno segnando il passo. Le difficoltà ci sono, anche dovute al conflitto ucraino e in termini di aumento dei costi e soprattutto dell’energia. Il governo sta facendo tutto quello che deve fare sulla parte interna per sostenere tutti i settori produttivi ed è importante che ora la Ue non retroceda da quella volontà di stare assieme e di agire comune che ha caratterizzato il modo in cui abbiamo affrontato la pandemia. Oggi il problema non sono gli stock di prodotti ma le dinamiche di prezzo per il settore primario più che per quello della trasformazione è una crisi più profonda di quella pandemica: oggi le aziende agricole non riescono a ricevere neanche quella parte di aumento dei prezzi al consumo che c’è e si perde nella filiera, va sostenuto il produttore primario. Per farlo servono misure strutturali, per fortuna ci aiuta anche il PNRR che tocca i settori che sono da affrontare oggi: i contratti di filiera, le agroenergie».
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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