Al secondo mese consecutivo di contrazione dell’indice, trainato soprattutto dai continui lockdown in Cina, si aggiunge il rischio di delisting a Wall Street per 80 società cinesi
L’appuntamento con il Pmi China General Services di Caixin registra un calo a quota 36,3 ad aprile 2022, rispetto ai 42 punti di marzo.
Il Dragone si trova così ad affrontare il secondo mese consecutivo di contrazione, anche e soprattutto a causa dei continui lockdown che ormai riguardano oltre 40 grandi metropoli cinesi, rilevanti per oltre il 40% del Pil.
Si tratta del calo più evidente del Pmi da febbraio 2020, a inizio pandemia. Anche l’occupazione è, per il quarto mese consecutivo, in fase di contrazione.
Il continuo rialzo delle materie prime, del carburante e dei costi di contenimento della pandemia ha spinto anche l’aumento dell’inflazione.
Si registra infine un lieve miglioramento della fiducia, trainato dalle attese che le drastiche azioni di contenimento del Covid sortiscano i risultati sperati e riducano i focolai.
In questo scenario si allunga anche l’ombra di Wall Street: le autorità di regolamentazione statunitensi infatti hanno inserito nell’elenco di gruppi che rischiano l’espulsione dalla Borsa Usa anche più di 80 società cinesi.
Fra queste rientrano anche JD.com, Pinduoduo e Bilibili; questa mossa sarebbe una conseguenza diretta del rifiuto di Pechino di consentire l’accesso agli audit finanziari. Alibaba e Baidu invece sono state inserite in questo elenco e rischieranno il delisting se non dovessero conformare i propri requisiti di ispezione richiesti negli Usa.
di: Marianna MANCINI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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