In seguito alla riduzione del coefficiente patrimoniale al 13,8% rispetto al 14,4% del 2021, si prevede un rimpasto manageriale. A pesare sui conti di Credit Suisse anche le spese legali per un caso legato alle Bermuda
Nel suo report trimestrale Credit Suisse annuncia una perdita di 273 milioni di franchi svizzeri, con una riduzione del coefficiente patrimoniale al 13,8% dal 14,4% di fine 2021; le finanze dissestate porteranno addirittura a un rimpasto manageriale.
Come già preannunciato dallo stesso istituto (lo avevamo visto qui), a pesare sui bilanci sono state soprattutto le spese legali connesse a una querelle giudiziaria.
Un tribunale delle Bermuda infatti ha stabilito che l’istituto assicurativo elvetico deve all’ex primo ministro georgiano Bidzina Ivanishvili e alla sua famiglia danni “superiori a 500 milioni di dollari”. In particolare la “sentenza sui danni è prevista di un importo di circa 600 milioni di dollari“, come ha spiegato Credit Suisse nel rapporto, contando spese legali e accantonamenti per controversie pari a 703 milioni di franchi.
Quanto al rimpasto manageriale, il chief financial officer David Mathers lascerà l’incarico non appena si sarà individuato un successore; il group general counsel Romeo Cerutti sarà sostituito, dopo 10 anni, dall’ex general counsel di Ubs Markus Diethelm.
Il capo della divisione Asia-Pacifico Helman Sitohang sarà sostituito con Edwin Low, mentre nella regione Emea sarà nominata Francesca McDonagh.
A pesare sui vertici della banca c’è anche l’ottimo rendimento registrato dalla rivale Ubs (leggi qui), che ha ulteriormente alimentato la pressione degli azionisti sulla gestione dell’istituto svizzero.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/EPA/JEAN-CHRISTOPHE BOTT
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