Il sindacato Anief: “Stipendi sempre più poveri”
È previsto per il 6 maggio uno sciopero della scuola, promosso dal sindacato Anief, contro la nuova riforma programmata dal ministro dell’istruzione, Patrizio Bianchi. Il presidente del gruppo, Marcello Pacifico, ha spiegato: «Con il Decreto Legge n. 36, il Governo ha approvato una riforma che vorrebbe dare al 10% degli insegnanti un incentivo in più per una formazione obbligatoria di 30 ore annue per tre anni su materie che non riguardano il loro lavoro in classe. Questa riforma la vorrebbe fare con risparmi e tagli ai posti di lavoro, circa 10mila cattedre che scompaiono nel giro dei prossimi 10 anni, ed addirittura andando a ridurre della metà il bonus docente di 500 euro che veniva dato a tutti per la formazione».
Secondo un calcolo reso noto dal sindacato, la riforma toglierà due milioni di euro annui dalla carta e che si ridurrà progressivamente, arrivando a dimezzarsi, passando da 500 euro a 250 euro annui. «La riforma è sbagliata e deve essere riscritta in Parlamento: venerdì scendiamo in piazza per non perdere 2.500 euro nei prossimi 10 anni e perchè ci stanno assegnando stipendi sempre più poveri, lontani dall’inflazione, per un lavoro che viene svolto in classe ma viene punito ancora oggi da chi ci governa», ha dichiarato Pacifico.
Un’ulteriore problematica è il taglio di quasi 10 mila cattedre dall’organico di diritto. Si andranno a decurtare, tra gli anni scolastici 2026/27 e 2030/31, ben 9.600 posti di insegnante oggi in organico di diritto.
I sindacati Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, Snals Confsal e Gilda-Unams si uniscono anche contro le norme del decreto legge 36 sulla formazione e il reclutamento dei docenti, definite “inaccettabili e umilianti“.
di: Federico ANTONOPULO
FOTO: ANSA/Massimo Percossi
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