Il protocollo firmato dalla ministra Gelmini e dal presidente di Acri, Profumo, vuole favorire l’interlocuzione tra le fondazioni di origine bancaria e gli enti
Nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza, il ministero per gli Affari regionali e le autonomie e l’Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio S.p.A si uniscono per promuovere forme di collaborazione tra le Regioni e le Fondazioni di origine bancaria interessate presenti sui rispettivi territori.
Il protocollo d’intesa, con validità sino al termine dell’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, e comunque non oltre il 31 dicembre 2026, è stato firmato dalla ministra Mariastella Gelmini e dal presidente di Acri, Francesco Profumo. In particolare, in questo contesto, verranno svolte attività di ricerca, studio e collaborazione per individuare progetti e modelli che permettano agli enti territoriali regionali e locali di attuare in modo più efficace gli interventi del Pnrr.
«Informeremo le Regioni di questa opportunità, favorendo l’interlocuzione tra le Fondazioni e gli enti territoriali – commenta la ministra Gelmini. – Il Dara è pronto a mettere a disposizione i propri uffici in attività progettuali condivise con le Fondazioni che intenderanno aderire, nei campi dello sviluppo economico e sociale, con l’obiettivo di generare un benefico e duraturo impatto sui territori. Ogni positivo contributo nell’attuazione del Recovery è prezioso e strategico».
Il presidente Profumo ha aggiunto: «dallo scorso anno le Fondazioni di origine bancaria si sono mobilitate per accompagnare e sostenere gli enti locali e le organizzazioni del Terzo settore, che intendono cogliere le straordinarie opportunità offerte dal Pnrr. La loro vicinanza ai territori, il costante dialogo con i vari soggetti che animano la vita delle comunità e la capacità di mobilitare in tempi brevi risorse e competenze, rende le Fondazioni attori riconosciuti e credibili in grado di facilitare questo processo. Il Protocollo Dara-Acri aggiunge un altro tassello fondamentale, perché potrà concorrere a far nascere, su tutto il territorio nazionale, nuove forme di collaborazione tra enti locali e Fondazioni nell’attuazione del Piano».
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/ RICCARDO BORTOLOTTI
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