L’ad e direttore generale di Tim ribadisce l’esigenza di definire un piano prima di valutare le manifestazioni d’interesse degli operatori, anche se “rimaniamo disponibili a collaborare con KKR o altri soggetti”
Dopo l’annuncio della chiusura in calo nel primo trimestre del 2022 (leggi qui), l’ad e direttore generale di Tim Pietro Labriola ha presentato alle agenzie il piano del 7 luglio che “non sarà un maquillage finanziario“.
«Al di là della valorizzazione degli asset, pensiamo che industrialmente ci possono essere dei miglioramenti, anche solo per le sinergie e il dividendo regolatorio» ha spiegato l’ad, aggiungendo di aver già aperto dei canali con diversi operatori, fra i quali anche fondi di private equity interessati a varie parti del gruppo. Le vendite però saranno rigorosamente posposte alla definizione di una strategia riorganizzativa di Tim.
In merito alle interlocuzioni con altri soggetti, che “normalmente non vengono comunicate” al netto di interessi borsistici, Labriola ha spiegato che “siamo alle fasi preliminari” e che per conoscere la valorizzazione degli asset sarà comunque necessario attendere il 7 luglio quando, in occasione del Capital Market Day, Tim presenterà al mercato il suo progetto di riorganizzazione.
Labriola si è pronunciato anche sull’offerta del fondo statunitense KKR per l’intera Tim. La trattazione sembra essersi arenata ma l’ad ribadisce: nessun attrito, ma “prima definiamo il piano e poi individuiamo partner che abbiamo il miglior fitting con questo“.
«Avevamo dato disponibilità e sulla base dei valori di borsa ha detto che non era disponibile a proseguire – ha precisato – Nell’ultima comunicazione si è detta disponibile su altre attività. Noi rimaniamo disponibili a collaborare con KKR o con altri soggetti».
Proprio KKR e Macquarie sono stati invitati al tavolo della discussione fra Tim e Cdp. Intanto, proseguono anche i colloqui con Dazn per rinegoziare il contratto.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/ WWW.GRUPPOTIM.COM
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