La stima di Unioncamere sul mercato del lavoro in Italia
Secondo uno scenario ipotizzato e reso noto dal Bollettino del Sistema informativo Excelsior realizzato da Unioncamere e Anpal, le imprese a maggio hanno in programma oltre 444 mila assunzioni, nonostante l’indebolimento della crescita economica osservato nel primo trimestre e le prospettive sempre più incerte per il secondo trimestre a causa della guerra in Ucraina.
Risentono maggiormente della situazione geopolitica e del rincaro dell’energia le imprese manifatturiere: i lavoratori ricercati rispetto ad aprile sono il -4,4%, rispetto all’anno scorso il -18,8%. Crescono i servizi, +30,2% rispetto ad aprile e +31,5% rispetto a maggio.
Elevato il mismatch tra domanda e offerta di lavoro: sono difficili da reperire il 38,3% dei lavoratori ricercati, difficoltà riconducibile prevalentemente alla mancanza di candidati.
Complessivamente l’industria è in cerca di 99mila profili professionali, in calo rispetto ad aprile del 3,3% e del 22,0% in confronto ad un anno fa. Di questi ne occorrono 66mila da impiegare nel manifatturiero e 33mila nelle costruzioni.
Chi ha più bisogno di assumere personale è il comparto dei servizi di alloggio, ristorazione e turismo: hanno in programma circa 105mila entrate. Bene anche nel manifatturiero con la meccatronica che cerca 17mila persone, le imprese metallurgiche e dei prodotti in metallo, 14mila, e infine alimentari, bevande e tabacco che ne cercano 11mila.
Molta richiesta anche per i servizi alle persone e i servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone che richiedono 56mila ingressi. Positiva la dinamica anche per il commercio e l’informatica e telecomunicazioni (rispettivamente con circa 52mila e 15mila assunzioni previste).
La tipologia di contratto più proposta è a tempo determinato con 246 mila unità, pari al 55,5%. Seguono i contratti a tempo indeterminato (76mila), i contratti di somministrazione (49mila), i contratti non alle dipendenze (28mila), i contratti di apprendistato (23mila), altre forme contrattuali alle dipendenze (15mila) e i contratti di collaborazione (6mila).
Chi fa più fatica a trovare personale sono le imprese al Nord Est: in questo territorio difficili da reperire il 42% delle figure ricercate; segue il Nord Ovest con 41,1%, il Centro con 36,3% e Sud/Isole con 34,8%.
I profili più difficili da trovare sono gli specialisti in scienze matematiche, informatiche e scientifiche (il 55,3% è di difficile reperimento), i tecnici in campo ingegneristico (56%) e tecnici della salute (56,5%), le professioni socio-sanitarie (50,1%), gli operatori della cura estetica (58%), oltre alle figure degli operai specializzati quali fabbri ferrai e costruttori di utensili (67,2%), artigiani e operai specializzati del tessile e dell’abbigliamento (65,7%), fonditori e saldatori (65,1%) e meccanici, montatori, riparatori e manutentori di macchine fisse e mobili (62,2%).
di: Micaela FERRARO
FOTO: PIXABAY
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