Dopo la manifestazione nazionale di ieri, altre mobilitazioni coinvolgeranno le sigle sindacali delle scuole che chiedono, fra le altre cose, più sicurezza sul lavoro, stabilizzazione dei precari e rinnovi dei contratti
Ieri si è tenuto lo sciopero nazionale della scuola, supportato dalle sigle Cub Sur, Cobas Scuola, Usb, Unicobas e Cobas scuola Sardegna (leggi qui). Le proteste per la riforma Bianchi (e non solo) non sono però destinate a placarsi. Lo confermano i sindacati di base che annunciano: «la mobilitazione durerà a lungo».
«Denunciamo dimenticanze, omissioni, bugie e storture annidate nelle scelte politiche del Governo Draghi – dichiara il coordinatore nazionale della Cub-Sur Alfonso Natale – Il mondo della scuola è stanco di retorica e di promesse vuote. Perciò rivendichiamo un immediato cambio di rotta».
«Si devono subito aprire cantieri in ogni scuola per metterle a norma. Servono la stabilizzazione immediata dei precari, il rinnovo del contratto con consistenti aumenti salariali per il personale il cui stipendio è fermo da troppi anni, l’internalizzazione dei servizi affidati all’esterno e la stabilizzazione del personale Covid (docenti e Ata)» prosegue Natale.
Fra le richieste di Cub-Sur ci sono quindi innanzitutto “scuole sicure, cioè più aule e personale con meno alunni per classe e più trasporti“, ma anche una “didattica aperta, critica e rispettosa dei diritti” in sostituzione dei test Invalsi e dei Pcto obbligatori.
E ancora “libertà di movimento per gli insegnanti neo assunti o trasferiti e il diritto alla formazione in servizio“.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/ALESSANDRO DI MARCO
Potrebbe interessarti anche: