
Un morto e cinque feriti. Negoziati congelati. Usa, Biden: “nuove armi per Ucraina”
L’Ucraina entra nel 76esimo giorno di guerra e questa mattina ancora sotto attacco Odessa: tre missili ipersonici hanno colpito un hotel in città e sembra che sia stato danneggiato anche un centro commerciale. Non è ancora chiaro chi o cosa potesse ospitare l’albergo.
Intanto le forze russe continuano l’assedio a Mariupol e stamattina stanno conducendo operazioni di assalto all’acciaieria di Azovstal, come dichiarato dal ministero della Difesa di Kiev. Un consigliere del sindaco di Mariupol, Petro Andriushchenko, ha detto che l’esercito russo ha iniziato ad assediare la fabbrica dopo che un convoglio Onu ha lasciato la regione di Donetsk.
A Odessa dopo la serie di attacchi delle ultime ore si contano almeno un morto e cinque feriti.
Il consigliere del presidente Ucraino Zelensky, Mykhailo Podoliak, ha dichiarato che i negoziati al momento sono congelati ma che “riprenderanno”: «probabilmente è necessario che questa seconda fase della guerra si esaurisca perché possa riprendere. I russi nell’Est stanno provando a metterci pressione: appena capiranno che non ci riescono, diventeranno più realisti. Lo scambio di prigionieri, i corridoi umanitari e il ritorno dei nostri cittadini portati in Russia, invece, sono attività che proseguono», ha spiegato.
L’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha confermato la morte di 3.381 civili e il ferimento di 3.680 nella guerra su vasta scala della Russia contro l’Ucraina iniziata lo scorso 24 febbraio.
Zelensky intanto ha fatto sapere di aver presentato la seconda parte del documento necessario per l’ingresso nell’Unione Europea dopo l’ottimismo mostrato da Von der Leyen ieri, che ha chiarito che la risposta arriverà a giugno.
Dalla Russia fanno sapere di non aver intenzione di chiudere le ambasciate dei Paesi dell’Unione Europea “di propria iniziativa”: «non è nella nostra tradizione. Riteniamo che il lavoro delle missioni diplomatiche sia importante – ha dichiarato il viceministro degli Esteri russo, Aleksandr Grushko – non è stata la Russia a dare inizio a una guerra diplomatica e una campagna di espulsioni».
Joe Biden ha firmato la legge per un rapido invio di armi all’Ucraina. Il presidente americano si è rifatto a un provvedimento del 1941 usato per fornire equipaggiamenti ai britannici che combattevano contro la Germania nazista.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA/EPA