
Il Contest Europeo in corso in questi giorni a Torino punta a proiettare sul palcoscenico mondiale le eccellenze nazionali dei 40 Paesi partecipanti
In questi giorni Torino ospita la 66esima edizione dell’Eurovision Song Contest (qui il racconto del Mondo della serata di ieri). Nella competizione in atto al PalaOlimpico si sfidano i vincitori delle principali competizioni musicali europee, ambendo al premio finale. In cosa consiste questo bottino?
I premi dell’Eurovision sono cambiati diverse volte negli anni. Dal 2008 il vincitore del Contest si aggiudica l’iconico microfono di vetro, progettato appositamente per il festival della musica europea. Oggi, i partecipanti si sfideranno quindi per alzare l’ambito microfono davanti ai telespettatori dei 40 Paesi che prendono parte alla competizione.
Il microfono è un’opera d’arte realizzata in vetro trasparente, con dettagli sabbiati e dipinti. Il manufatto + stato realizzato da Kjell Engman, abile esperto del vetro artistico.
A dispetto di quanto si possa credere, questo microfono in vetro è l’unico premio dell’artista vincitore dell’Eurovision, che non riceve alcun montepremi in denaro. Il vero premio spetta invece al Paese di origine del vincitore, che tradizionalmente riceve “l’onore di ospitare il prossimo Eurovision Song Contest“.
Il premio dell’artista non si misura in euro, ma implica anche un’inevitabile popolarità a livello europeo, che non può che giovare alla vendita dei suoi singoli, album e biglietti.
È la visibilità dunque il vero premio per il vincitore dell’Eurovision, che ha occasione di esibirsi su un palco davvero internazionale ampliando il bacino dei suoi fan anche fuori dal Pese di origine. Nelle precedenti edizioni, il palco è stato trampolino di lancio a livello mondiale di artisti come Abba e Céline Dion, e un esempio ancora più iconico è costituito dal successo dei Maneskin nella scorsa edizione.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/ALESSANDRO DI MARCO
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