Il dl Ucraina ha introdotto un nuovo paletto per i contribuenti che vogliano usufruire delle agevolazioni fiscali dei bonus edilizi. La novità riguarda però solo i lavori oltre una certa soglia di spesa: ecco come funziona
Il dl Ucraina, in attesa di conversione in legge entro il 20 maggio (abbiamo visto qui le principali novità contenute nel decreto), prevede anche una stretta sui bonus edilizi.
In particolare, le modifiche introdotte predispongono che, a partire dal 2023, se l’importo dei lavori supera i 516mila euro per continuare a beneficiare delle agevolazioni fiscali sarà necessario rivolgersi a imprese con certificazione SOA.
Questo tipo di certificazione qualifica le imprese a prendere parte agli appalti pubblici in determinate categorie di opere e dunque, a partire dall’anno prossimo, sarà richiesta anche per gli interventi edilizi privati che vogliano sfruttare le agevolazioni del Superbonus.
Con questo documento le imprese attestano la loro capacità economica e tecnica di qualificarsi per l’esecuzione di determinati lavori. Nel settore degli appalti pubblici questa certificazione è richiesta per lavori di importo maggiore a 150mila euro.
Quando scatterà l’obbligo anche per le imprese che operano nel privato con i bonus edilizi? Entro il primo gennaio 2023 le imprese dovranno dimostrare di aver almeno fatto richiesta della SOA agli enti certificatori. L’obbligo di presentazione della certificazione per poter proseguire con i lavori scatterà invece dal primo luglio 2023.
Il limite fissato dalle commissioni Finanze e Industria del Senato lascia presupporre che la novità riguarderà soprattutto i condomini, più difficilmente le singole unità abitative.
Secondo quanto riportato da diverse fonti, sarebbe stata proprio l’Associazione Nazionale Costruttori Edili a richiedere la certificazione anche nell’ambito dei bonus edilizi; l’Enac aveva infatti più volte denunciato la presenza sul mercato di imprese “improvvisate” e del tutto prive dei requisiti necessari.
Viceversa, però, Confartigianato e Cna denunciano l’esclusione di “circa l’80% di micro e piccole imprese dal mercato della riqualificazione edilizia introducendo nuove e incomprensibili barriere burocratiche“.
Secondo questi attori le certificazioni SOA “non hanno dimostrato particolare efficacia e non hanno alcuna utilità nel contrasto delle frodi” nemmeno nel settore pubblico.
Nel frattempo, il 27 maggio scatterà l’obbligo introdotto dal decreto Sostegni ter (leggi qui) di rivolgersi a un’impresa che applica i contratti collettivi del settore edile per poter sfruttare le agevolazioni fiscali connesse ai bonus edilizi per svolgere lavori di importo superiore a 70mila euro.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/MOURAD BALTI TOUATI
Potrebbe interessarti anche: