La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, a Tokyo per incontrare il premier Kishida: “Russia minaccia all’ordine mondiale”
La Finlandia è favorevole all’ingresso nella Nato. Ad annunciarlo sono Sauli Niinisto e Sanna Marin, rispettivamente presidente e premier che dovrebbero fare un annuncio ufficiale in merito domenica. «L’adesione alla Nato rafforzerebbe la sicurezza della Finlandia. La Finlandia deve presentare domanda per l’adesione alla Nato senza indugio e ci auguriamo che i passi a livello nazionale ancora necessari per prendere questa decisione vengano presi rapidamente entro i prossimi giorni» – si legge nella nota congiunta.
Secondo il quotidiano svedese Expressen, una decisione formale sulla domanda di adesione potrebbe essere presa già lunedì prossimo durante una riunione straordinaria.
Una decisione simile si attende anche dalla vicina Svezia. A tal proposito la ministra degli Esteri svedese, Ann Linde, ha scritto su Twitter: «un messaggio importante è arrivato oggi dal presidente Sauli Niinistö e del primo ministro Sanna Marin sull’adesione alla Nato della Finlandia. La Finlandia è il partner più vicino alla Svezia in termini di sicurezza e difesa e dobbiamo tenere conto delle valutazioni della Finlandia. La Svezia deciderà dopo la presentazione della relazione sulle consultazioni sulla politica di sicurezza».
Intanto il ministro degli Esteri finlandese, Pekka Haavisto, è intervenuto in audizione alla commissione Affari Esteri del Parlamento europeo: «il comportamento imprevedibile della Russia è un problema enorme. La Russia è pronta a eseguire delle operazioni che sono ad alto rischio anche per noi e che porteranno anche da noi un elevato numero di vittime. Inoltre la possibilità di dispiegare forze e portare alle frontiere 100 mila soldati e poi in terzo luogo in Russia si parla dell’uso di armi non convenzionali, come chimiche e nucleari, anche se è vietato dagli accordi nazionali. In quarto luogo le regole della guerra non vengono rispettate dalla Russia, abbiamo visto molti casi dove crimini di guerra sono stati perpetrati o dove la convenzione di Ginevra è stata violata. Ed è molto importante che si indaghi su questi casi».
La notizia è stata accolta con approvazione dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, che scrive su Twitter: «l’unità e la solidarietà della Nato e dell’Ue non sono mai state così vicine. Sauli Niinisto e Sanna Marin che aprono la strada all’adesione della Finlandia alla Nato è un passo storico, una volta compiuto, che contribuirà notevolmente alla sicurezza europea. Con la Russia che fa la guerra all’Ucraina è un potente segnale di deterrenza».
Oggi, intanto, il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, è in visita a Berlino. «La Germania ha assunto un ruolo di leadership» – ha affermato in merito alle forniture di armi e al dibattito sulle sanzioni, minimizzando i disaccordi precedenti.
Dal fronte opposto parla il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev: «riempire l’Ucraina di armi dei Paesi Nato, addestrare le sue truppe all’uso di equipaggiamenti occidentali, schierare mercenari e tenere esercitazioni ai confini aumenta la probabilità di un conflitto aperto e diretto tra Russia e Nato – ha detto citato da Tass e Interfax. – Un simile conflitto ha sempre il rischio di trasformarsi in una guerra nucleare totale. Sarebbe uno scenario disastroso per tutti».
Ieri sera il presidente ucraino Zelensky ha partecipato alla serata dell’Atlantic Council, intervenendo con un videomessaggio in cui ha dichiarato: «siamo la nazione dei migliori difensori. Dietro il coraggio e la saggezza del nostro popolo ci sono migliaia di storie vere» – ha detto, lodando gli eroi ucraini “morti per difendere anche l’Europa“.
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha incontrato a Tokyo il primo ministro giapponese Fumio Kishida insieme al presidente del Consiglio europeo Charles Michel. In tale sede ha affermato: «la Russia oggi è la minaccia più diretta all’ordine mondiale con la guerra barbara contro l’Ucraina, ed ha un patto preoccupante con la Cina». Al termine del colloquio, inoltre, i due leader hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui si legge che l’Ue e il Giappone “chiedono che la Russia fermi immediatamente la sua aggressione militare nel territorio dell’Ucraina, ritiri immediatamente e incondizionatamente tutte le forze e l’equipaggiamento militare dall’intero territorio dell’Ucraina e rispetti pienamente l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina all’interno dei suoi confini internazionalmente riconosciuti“.
Proseguono, intanto, i provvedimenti adottati dagli alleati contro la Russia. Da ultimo, è la Camera americana ad approvare quattro provvedimenti contro la Russia e la Bielorussia e a sostegno dell’Ucraina. In particolare, le misure puntano a: escludere i funzionari russi dalla partecipazione agli incontri del G20, del comitato di Basilea per gli standard bancari e dal Financial Stability Board; chiedere la sospensione dei pagamenti multilaterali dovuti da Kiev; chiarire che le controllate estere di istituzioni americane devono rispettare le sanzioni imposte dall’amministrazione Biden a Russia e Bielorussia; vietare al Tesoro americano di prendere parte a transazioni che riguardano lo scambio di Special Drawing Rights, i diritti speciali di prelievo che sono la valuta del Fmi, controllati da Russia o Bielorussia.
Nel frattempo vanno avanti gli scontri su territorio ucraino. Un attacco avvenuto questa notte a Novgorod Siverskyy, nella regione di Cherniv, ha provocato la morte di tre persone e il ferimento di altre 13. Lo rende noto il Servizio Nazionale ucraino per le Emergenze. Si conta una vittima anche nel villaggio di Novi Vyrky, nella regione Sumy, dove i russi hanno attaccato questa mattina.
Bombardamenti notturni con munizioni vietate al fosforo e a grappolo si sono registrati anche nel distretto di Kryvyi Rih, nella regione di Dnipropetrovsk, nel sudest dell’Ucraina. Lo rende noto su Telegram il capo dell’amministrazione militare di Kryvyi Rih, Oleksandr Vilkul, citato da Ukrinform. Un attacco avvenuto questa mattina su Zelenodolsk, sempre nell’oblast di Dnipropetrovsk, ha provocato la morte e il ferimento di due civili.
È di un morto e tre feriti, invece, il bilancio dell’attacco dell’esercito russo su Komyshuvakha, nella regione di Zaporizhzhia. Stando a quanto riporta il Kyiv Independent, l’esercito avrebbe lanciato 18 missili, secondo il governatore dell’Oblast di Zaporizhzhia, Oleksandr Starukh, contro aree residenziali della città.
Il ministro delle Infrastrutture ucraino, Kubrakov Oleksandr, ha reso noto che nel conflitto con la Russia è andato distrutto o danneggiato il 30% delle infrastrutture del Paese.
È di un morto e tre feriti, invece, il bilancio dell’attacco dell’esercito russo su Komyshuvakha, nella regione di Zaporizhzhia. Stando a quanto riporta il Kyiv Independent, l’esercito avrebbe lanciato 18 missili, secondo il governatore dell’Oblast di Zaporizhzhia, Oleksandr Starukh, contro aree residenziali della città. Il bilancio delle vittime è stato reso noto da Yuri Karapetyan, sindaco di Komyshuvakha.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/EPA/FRANCK ROBICHON
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