Il piccolo dispositivo Apple ha dato il via alla rivoluzione della musica digitale
Era il 2001 quando l’iPod viene lanciato sul mercato da un signore in jeans e maglioncino a collo alto nero. Dopo 21 anni e innumerevoli record raggiunti, Cupertino ha deciso di non continuare con la produzione.
Alla prima presentazione Steve Jobs mette in luce quali sono i tre punti di forza di questo nuovo dispositivo, le cosiddette “tre svolte“: si tratta di un dispositivo “ultra portatile” non c’è più bisogno di cd o musicassette e l’iPod sta comodamente in una mano; è “estremamente facile da usare” basta un dito per scegliere fra le migliaia di canzoni che è in grado di contenere ed è intuitivo; è “sincronizzabile” si poteva quindi compiere il trasferimento delle canzoni presenti su iTunes, l’app sviluppata pochi mesi prima che consentiva di catalogare e riprodurre file multimediali.
Con queste caratteristiche l’iPod si lancia in un mercato ancora nuovo e apre le porte alla diffusione della musica digitale. Nel corso degli anni poi l’iPod subirà trasformazioni e migliorie arrivando a essere senza più piccolo e potente ed è stato un enorme successo commerciale, difficilmente passeggiando per le strade una decina di anni fa si incontrava qualcuno senza un iPod o una sua imitazione.
Nel 2006 arriva a vendere 39 milioni di dispositivi e rappresenta il 40% del fatturato di Apple, due anni dopo arriva il picco di vendite di 54,8 milioni, ma l’impatto sul fatturato era già diminuito, dimostrando che nonostante le vendite crescessero il prodotto arrancava. Nel 2014 arriva a rappresentare solo l’1%.
Una strada lenta e inesorabile verso la cancellazione definitiva del prodotto. Apple spiega in una nota: «dal suo lancio oltre vent’anni fa ha conquistato utenti in tutto il mondo dando loro la libertà di portare sempre con sé la propria musica. Oggi questa esperienza è possibile su tutta la linea di prodotti Apple, da iPhone a Apple Watch fino agli iPad e ai Mac».
di: Flavia DELL’ERTOLE
FOTO: PIXABAY
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