Gli effetti della guerra mettono in crisi anche i grandi gruppi del lusso, da LVMH a Kering a Richmond
A seguito dell’annuncio della Finlandia che si appresta a presentare la propria candidatura alla Nato, la Russia ha interrotto le forniture di elettricità a Helsinki,
A comunicarlo è stato l’operatore finlandese, secondo cui il flusso proveniente dalla Russia si è interrotto questa notte.
Poco prima la Rao Nordic, fornitore di elettricità russa alla Finlandia, aveva annunciato che avrebbe interrotto il flusso di materia prima a partire dalla mezzanotte, a causa della sospensione dei pagamenti connessi alle sanzioni Ue.
Lo stop rientra quindi fra le conseguenze più immediate dello scoppio della guerra che, come evidenziato dai dati più recenti, ha duramente penalizzato anche i grandi gruppi del lusso (qui le ultime dal fronte ucraino).
La flessione evidenziata nelle capitalizzazioni delle multinazionali è ancora più evidente di quella registrata dopo il Covid. Lo testimoniano anche i titoli delle big del lusso, in costante calo.
Basti pensare a quanto accaduto alla francese Lvmh che la settimana scorsa ha chiuso in Borsa a Parigi su retrocedendo ai livelli di aprile 2021 a 581,3 euro, riprendendo fiato (+2,8%) dal picco negativo di 550 euro toccato a marzo scorso e di 542,6 euro del 9 maggio.
La capitalizzazione del gruppo si è ridotta a 293,4 miliardi, di fronte ai 328,6 miliardi del giugno 2021.
Stesso andamento anche per Kering, che nel periodo della pandemia, a marzo 2020, aveva toccato il minimo di 357,6 euro, per poi riprendersi e tornare a quota 740,8 a gennaio 2022. La settimana scorsa, in seguito all’invasione dell’Ucraina, il gruppo ha chiuso la settimana a 460,1 euro.
Per quanto riguarda la capitalizzazione, al momento Kering si assesta sui 57,3 miliardi di euro: quasi la metà dei 91,9 miliardi di giugno 2021.
Percorso analogo per Richmond, il cui picco minimo registrato nel 2020 è stato di 49,4 franchi, rialzandosi a quota 144,7 a dicembre 2021 e precipitando di nuovo la settimana scorsa (106,5 franchi). In questo caso la capitalizzazione si è ridotta ma in modo meno marcato, passando dai 65,1 miliardi di franchi di giugno 2021 a 61,1 miliardi di franchi attuali.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/EPA/KIMMO BRANDT