
Mentre l’Inps punta a intensificare i controlli per scongiurare le frodi, la maggioranza apre a una riforma dell’Isee per ampliare la platea dei beneficiari
È arrivato solo da pochi mesi ma potrebbe già subire un importante processo di riforma: lo strumento dell’assegno unico universale è stato introdotto per riunire, in un unico sostegno economico, le principali misure a supporto delle famiglie (qui un bilancio dei primi quattro mesi dall’introduzione dell’assegno).
Attualmente il sostegno è determinato sulla base della condizione economica del nucleo familiare ma nella maggioranza si discute già per rivedere l’impiego dell’Isee come strumento di verifica del reddito.
L’appello è arrivato innanzitutto dal segretario del Pd Letta: «io penso che sia maturo il tempo, e mi rivolgo a Laura Castelli, viceministro dell’Economia, per andare a rivedere l’Isee per il tema dell’assegno unico».
«L’Isee, così com’è strutturato, non è più attuale – ha risposto la ministra accogliendo l’appello – lavoriamoci per migliorarlo».
Al momento l’assegno è composto da una quota variabile, calcolata in base al reddito, che va da un minimo di 50 euro per ciascun figlio (con Isee pari o superiore a 40mila euro o nel caso in cui non si presenti l’Isee) a un massimo di 175 euro per ciascun figlio (con Isee fino a 15mila). A questa si aggiunge un’ulteriore eventuale quota a titolo di maggiorazioni.
Il dibattito riguarda nello specifico i parametri sui quali si basa l’Isee, che alzano la fascia di reddito facendo apparire le famiglie più benestanti di quanto in realtà non siano. Si discute quindi sull’introduzione di correttivi che possano rendere l’Isee uno strumento più efficace e accurato di stima del reddito.
Questa riforma comporterebbe però, con ogni probabilità, un ampliamento della platea di beneficiari dell’assegno unico, o meglio un allargamento delle famiglie che hanno diritto a una quota più alta di sostegno. Se nel 2022 è stata stimata una spesa complessiva di 15,12 miliardi (lo riporta il Corriere della Sera), si pensa che nei prossimi anni si possa arrivare a quota 18 miliardi.
Oltre alla questione dell’Isee sono emerse anche delle criticità connesse a tentativi di frode. Ad aprile 22mila pratiche (lo 0,5% di quelle presentate) sono finite sotto l’osservazione dell’Inps, col sospetto che abbiano provato ad intascarsi il sostegno anche persone che non ne avevano diritto.
Al momento è possibile verificare se si rientra nella platea dei beneficiari e visionare una stima dell’importo grazie a un simulatore predisposto dall’Inps (qui tutte le informazioni sull’assegno unico).
di: Marianna MANCINI
Potrebbe interessarti anche: