L’aumento medio del Tan registrato negli ultimi cinque mesi è stimato dallo 0,80% all’1%
Come preannunciato dall’annuncio del rialzo dei tassi di interesse (lo spieghiamo anche qui), in Italia è scattato il caro-mutui.
Lo conferma uno studio sui finanziamenti concessi in Italia fra gennaio e maggio 2022 condotto dal Centro ricerca e studi di Alma Laboris Business School.
Secondo la ricerca, oggi un 37enne (che quindi non può accedere ai prestiti agevolati per gli under 36, di cui abbiamo parlato anche qui) che richiede un prestito a tasso fisso di 100mila euro per l’acquisto di una casa a Roma si ritroverebbe con un Tan più caro, dallo 0,80% all’1%, rispetto a cinque mesi fa.
Un aumento che si traduce in una rata mensile maggiorata di 38 euro per un mutuo ventennale, oltre 40 euro per un mutuo a 25 anni e 49 euro per un finanziamento trentennale.
Su base annua l’impatto sulle tasche del richiedente si aggira sui 590 euro in più, nel caso di un mutuo a 30 anni, rispetto a quanto il medesimo prestito sarebbe costato a gennaio 2022.
Se consideriamo la totalità delle rate di un mutuo a tasso fisso ventennale, al netto di spese bancarie, perizie e altri costi, un prestito costa 9.099 euro in più rispetto a inizio anno. L’incremento è di 12.107 euro per i mutui a 25 anni e 17.640 euro per quelli a 30 anni.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/EPA/JIM LO SCALZO
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