Jens Stoltenberg: “momento storico. L’adesione aumenta la sicurezza. Con Ankara troveremo un accordo”
Il presidente finlandese Sauli Niinistö e la premier Sanna Marin hanno confermato l’intenzione del Paese di aderire alla Nato. La domanda verrà presentata martedì alla sede della Nato.
«Questa è una giornata storica e l’inizio di una nuova era» – ha dichiarato il presidente. «Abbiamo raggiunto oggi un’importante decisione, speriamo che il Parlamento confermi la decisione di fare domanda per l’adesione alla Nato nei prossimi giorni. In Finlandia abbiamo ancora davanti a noi un processo parlamentare ma ho fiducia che il Parlamento lo dibatterà con determinazione e responsabilità – ha esordito Marin in conferenza stampa. – É nel nostro interesse che il processo di adesione alla Nato sia il più breve possibile e senza intoppi».
Sul rischio nucleare ha aggiunto: «non avremmo fatto questa scelta se non avessimo pensato che avrebbe rafforzato la nostra sicurezza nazionale: la minaccia nucleare è molto seria ma non si può isolare a una sola regione. Penso che essere all’interno della Nato ci darà sicurezza perché anche la Nato ha armi nucleari e ci sarebbe una risposta se la Russia le usasse, quindi questa decisione ci rafforza, non ci indebolisce. Siamo preparati a diversi tipi di azioni russe, non ce le auguriamo, ma siamo preparati e ci stiamo preparando da questa primavera. Quando guardiamo alla Russia, la vediamo molto diversa da come la vedevamo solo pochi mesi fa. Tutto è cambiato – ha spiegato la premier – quando ha attaccato l’Ucraina e personalmente penso che non possiamo più fidarci del fatto che ci sarà un futuro pacifico vicino alla Russia da soli. Ed è per questo che stiamo prendendo questa decisione di aderire alla Nato, perché non ci sia mai più la guerra in Finlandia».
L’annuncio ufficiale è stato commentato dal numero uno dell’Alleanza, Jens Stoltenberg: «rispetteremo la decisione di Svezia e Finlandia. Se decidono di aderire sarà un momento storico. Essere membri dell’Alleanza aumenta la sicurezza. La Nato è aperta e contraria a qualsiasi aggressione. Oggi gli Alleati sostengono l’Ucraina ma rafforzare la Nato è un lavoro a lungo termine che riguarda anche la sua azione futura. La Turchia ha espresso delle preoccupazioni. Sono fiducioso che troveremo una soluzione e un accordo. Nel conflitto in Ucraina – ha aggiunto – la Russia non ha raggiunto i suoi obiettivi».
Ieri sera, a margine del vertice informale Nato dei ministri degli Esteri a Berlino (leggi qui), la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, aveva commentato la possibile adesione alla Nato di Svezia e Finlandia: «se il parlamento e la popolazione di Svezia e Finlandia decideranno di entrare nella Nato, saremo ancora più forti».
In occasione dello stesso evento uno dei vicesegretari della Nato, Mircea Geoana, ha sostenuto che “l’Ucraina può vincere”. «C’è stato un clima costruttivo al dibattito di sabato sera. Il messaggio che vogliamo dare a Putin è che questa è la guerra più cinica e brutale dalla seconda guerra mondiale» – ha dichiarato.
Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, intanto, ha incontrato il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, a Berlino. Su Twitter ha scritto: «altre armi e altri aiuti sono in arrivo in Ucraina. Abbiamo deciso di lavorare a stretto contatto per garantire che le esportazioni alimentari ucraine raggiungano i consumatori in Africa e in Asia. Grati al Segretario Blinken e agli Stati Uniti per la loro leadership e il loro incrollabile sostegno».
In un’intervista alla Bild Tv, Kuleba ha aggiunto: «voglio sedere in un’aula di un tribunale internazionale e vedere Putin sul banco degli imputati. Il mio compito è portare quante più armi possibile in Ucraina, attivare quante più sanzioni possibile contro la Russia, e aiutare quanti più ucraini possibili fra quanti sono scappati dal Paese».
Sul ruolo della Germania ha detto: «abbiamo avuto una conversazione molto interessante con i tedeschi. Ho detto loro che prima o poi l’Ucraina otterrà lo status di candidato. Di conseguenza la scelta che hanno davanti le élite tedesche è molto semplice: condurre questo processo e iscrivere i loro nomi nella storia dell’Europa, o accadrà comunque anche senza la loro leadership. Gli ho spiegato che sarebbe meglio per la Germania essere in prima linea in questo processo».
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/EPA/MAURI RATILAINEN
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