Rivisto al ribasso l’outlook per il trimestre in corso. Cisco aveva previsto una crescita di circa il 6%, mentre ha ora affermato che le vendite diminuiranno dall’1% al 5,5% nel periodo
Il lockdown in Cina e la guerra in Ucraina frenano i conti di Cisco, colosso statunitense attivo nei settori del networking e dell’IT, che nel primo trimestre 2022 ha registrato un fatturato di 12,8 miliardi di dollari, uguale allo stesso periodo del 2021. L’utile netto è stato di 3,6 miliardi di dollari, o 0,87 dollari per azione, rispetto ai 3,5 miliardi di dollari, o 0,83 dollari per azione, di un anno fa. Gli analisti, secondo i dati Refinitiv, si aspettavano un utile per azione di 86 centesimi su ricavi per 13,87 miliardi di dollari.
Rivisto al ribasso l’outlook per il trimestre in corso. Cisco aveva previsto una crescita di circa il 6%, mentre ha ora affermato che le vendite diminuiranno dall’1% al 5,5% nel periodo. La crescita dei ricavi dovrebbe attestarsi dal 2% al 3% rispetto a una previsione precedente dal 5,5% al 6,5%. L’utile rettificato è stimato tra 3,29 e 3,37 dollari per azione, rispetto a un range da 3,41 a 3,46 dollari per azione previsto in precedenza.
Rimane positivo Chuck Robbins, presidente e CEO di Cisco che ha detto: «abbiamo continuato a vedere una solida domanda per le nostre tecnologie e la nostra trasformazione aziendale sta procedendo bene. Sebbene i lockdown Covid in Cina e la guerra in Ucraina abbiano avuto un impatto sulle nostre entrate nel trimestre, i driver fondamentali della nostra attività sono forti e rimaniamo fiduciosi a lungo termine».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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