
Il Visto è necessario per usufruire di scontistica o cessione del credito
Il visto di conformità è un documento redatto da un professionista abilitato che attesta la presenza dei requisiti che danno diritto al superbonus 110%. Sarà il professionista ad accertarsi che siano soddisfatti tutti gli adempimenti e la conformità dei dati.
Il visto è d’obbligo per chi intenda avvalersi dello sconto in fattura, della cessione del credito e anche se il contribuente utilizza il superbonus nella dichiarazione dei redditi
Non è obbligatorio se vengono effettuati lavori di edilizia libera e interventi con un costo pari o inferiore i 10mila euro (tranne per il bonus facciate). Un’altra esenzione è nel caso in cui il contribuente accetta in autonomia la dichiarazione precompilata o se il contribuente invia la dichiarazione attraverso il sostituto d’imposta, o ancora, viene esentato i contribuente che ha già un visto sull’intera dichiarazione (ad esempio il contribuente titolare di un credito di imposta superiore a 5.000 euro).
A quali professionisti rivolgersi? A: dottori commercialisti iscritti all’albo; i professionisti iscritti all’albo dei consulenti del lavoro; i responsabili dei centri di assistenza fiscale, ovvero i Caf; i soggetti iscritti, alla data del 30 settembre 1993, nei ruoli di periti ed esperti tenuti dalle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura per la sub categoria tributi, se in possesso di diploma di laurea in giurisprudenza o in economia e commercio o equipollenti o diploma di ragioneria.
Per il documento è necessaria una spesa che rientra in un range ampio, in quanto è dipendente da diversi fattori. Secondo l’Associazione Nazionale dei Commercialisti (ANC) gli onorari vanno da un minimo di 520 euro a un massimo di 20mila. In caso di pratiche con un valore inferiore ai 200.000 euro, verrà richiesto un compenso pari al 3 o al 4 percento, partendo da un minimo di 520 euro; mentre, nel caso in cui il professionista avesse a che fare con pratiche superiori a 200.000 euro, il compenso sarà calcolato tra l’1 e il 3 percento per arrivare a un massimo di 20.000 euro. Va ricordato che l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che le spese per l’approvazione del visto sono ammesse alla detrazione del 100%.
Per ottenere il visto di conformità il commercialista deve ricevere questi documenti: documentazione proprietà o disponibilità dell’immobile; certificato catastale o domanda di catasto dell’immobile; abilitazioni amministrative richieste; le comunicazioni, relazioni tecniche e asseverazioni preventive all’avvio dei lavori; l’attestato di prestazione energetica, o ape, ante intervento; l’atto di cessione dell’immobile; le fatture e i vari documenti di spesa e i bonifici (sia bancari, sia postali); la dichiarazione sostitutiva attestante il rispetto del limite massimo di spesa ammissibile; dichiarazione sostitutiva attestante la presenza o meno di altri contributi o spese agevolate relative ai lavori; le dichiarazioni sostitutive che attestano che l’immobile non è utilizzato nell’ambito di attività d’impresa o professionale, che attestino la presenza di reddito imponibile, che gli interventi non siano la mera prosecuzione di interventi iniziati in precedenza, e che non si è beneficiato del superbonus per gli interventi di efficienza energetica su un numero superiore a due unità immobiliari; la documentazione sulle parti comuni; in caso di interventi di efficienza energetica, ricevuta di trasmissione all’Enea della scheda descrittiva; attestato di ape post intervento; l’asseverazione dei requisiti tecnici e attestazione della congruità delle spese sostenute con ricevuta di trasmissione all’Enea; l’asseverazione dei requisiti tecnici e attestazione della congruità delle spese sostenute con ricevuta di presentazione allo sportello unico; la polizza rc del tecnico sottoscrittore; infine è anche necessario consegnare il consenso alla cessione di credito o di sconto in fattura da parte del cessionario o fornitore.
di: Flavia DELL’ERTOLE
FOTO: ANSA/DANIEL DAL ZENNARO
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