
Russia: verso il taglio delle vendite di valuta estera al 50%. Oligarca filorusso accusa ex presidente Poroshenko nel business del carbone e nella gestione dell’oleodotto Samara-Western. Putin: “l’economia russa resiste bene alle sanzioni”
La Russia ha deciso di ritirare volontariamente la candidatura di Mosca per Expo 2030. Lo rende noto il ministero degli Esteri russo. Oltre a Mosca sono candidata Odessa (Ucraina), Busan (Sudcorea), Riad (Arabia Saudita) e Roma.
Il ministero delle Finanze e la Banca Centrale di Russia avrebbero messo a punto una proposta per ridurre le vendite obbligatorie di valuta estera da parte delle aziende esportatrici dall’80 al 50% dei propri ricavi. Lo riporta la Tass.
L’oligarca filorusso Viktor Medvedchuk, considerato vicino al presidente russo Vladimir Putin, ha testimoniato contro l’ex presidente ucraino Petro Poroshenko, parlando del ruolo di quest’ultimo nel business del carbone e nella gestione dell’oleodotto Samara-Western. Lo riporta l’agenzia Unian. Sospettato di alto tradimento e sostegno al terrorismo, Medvedchuk ha parlato di un piano per ritirare parte del principale oleodotto Samara-Western dalla proprietà statale con l’obiettivo di aumentarvi le quantità di carburante diesel trasportate.
«L’economia russa resiste abbastanza bene al colpo di sanzioni». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin nella conferenza stampa a Sochi con il presidente Aleksander Lukashenko.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/ALEXEI NIKOLSKY
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