Secondo le stime di Oxfam la pandemia ha aumentato anche il numero dei miliardari: negli ultimi due anni se ne sono contati 573 in più
La pandemia ha aumentato profitti e numero di miliardari. La loro ricchezza ha infatti raggiunto il 13,9% del Pil mondiale. E considerando che nel 2000 era al 4,4% l’aumento è stato più alto negli ultimi due anni che negli scorsi 23. A dirlo sono le stime di Oxfam, contenute in un report pubblicato in occasione dell’annuale Forum economico mondiale di Davos (guarda qui).
I profitti più alti, riporta Oxfam, sono quelli registrati dalle imprese che operano nei settori caratterizzati da un forte monopolio: energia, alimenti, farmaceutica. In particolare si stima che dall’inizio della pandemia la ricchezza delle grandi imprese nel settore energetico e in quello alimentare sia cresciuta di 453 miliardi di dollari (un miliardo di dollari ogni due giorni).
Nel settore alimentare la pandemia da Covid-19 ha portato 62 persone a passare dallo status di milionario a quello di miliardario, mentre sono invece 40 i nuovi miliardari che operano nell’industria farmaceutica.
Ebbene sì, perché ad aumentare non sono stati solo i profitti dei super Papaeroni, ma anche il loro numero: negli ultimi due anni se ne sono contati 573 in più, raggiungendo una quota totale di 2.668.
Se da un lato le grandi ricchezze continuano a salire, i salari del resto della popolazione mondiale sono in fase stagnante e i lavoratori sono esposti a un continuo aumento del costo della vita. Oxfam stima che un lavoratore che fa parte del 50% degli occupati con retribuzioni più basse impiegherebbe 112 anni per guadagnare quello che un lavoratore appartenente all’1% dei più ricchi porta a casa in un anno.
Oxfam chiede quindi ai Governi di tassare gli extraprofitti realizzati sulle spese delle famiglie, le cui condizioni economiche sono messe a dura prova dall’inflazione e dai rincari energetici.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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