Bombardamenti su Sievierdonetsk, nella regione di Luhansk. Washington valuta l’invio di forze speciali a protezione dell’ambasciata di Kiev
La Russia dovrà pagare “un prezzo di lungo termine” per aver aggredito l’Ucraina e per il tentativo di “distruggere l’identità” del Paese. A dirlo è il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, in questi giorni in missione nell’Indo-Pacifico, oggi in particolare a Tokyo. «È il costo di chi vuole cambiare gli assetti con l’uso della forza» – è l’avvertimento lanciato durante la conferenza stampa con il premier nipponico Kushida.
Il Pentagono e il dipartimento di Stato americano, intanto, starebbero valutando l’invio di forze speciali per proteggere l’ambasciata statunitense a Kiev. «Stiamo esaminando le condizioni di sicurezza ma non è stata presa nessuna decisione» – ha detto il portavoce del dipartimento della Difesa, John Kirby, al Washington Post.
Già il Wall Street Journal aveva anticipato la possibilità, ora confermata. Se l’invio avvenisse, si infrangerebbe la promessa del presidente quando aveva affermato che nessun soldato americano avrebbe messo piede in Ucraina.
Secondo Berlino dev’essere l’Ucraina a decidere se il piano proposto dall’Italia per la soluzione del conflitto contro la Russia sia accettabile o meno. A dichiararlo è la portavoce del Governo tedesco, Christiane Hoffmann.
La Russia, nel frattempo, annuncia di voler ritirare volontariamente la candidatura di Mosca per Expo 2030 perché “non potrebbe contare su una valutazione equa e imparziale”.
Sugli sforzi diplomatici per mettere fine al conflitto interviene l’ex premier britannico Tony Blair. In un’intervista al Corriere della Sera ha dichiarato: «noi dovremmo preoccuparci di arrivare alla fine del conflitto e l’Italia ha fatto delle proposte al riguardo in questi giorni. Le basi devono essere che la Russia non ottenga dei vantaggi da questa aggressione e avere il consenso del popolo ucraino. Questa è stata un’aggressione non giustificata. Avendo incontrato spesso il presidente Putin nelle prime fasi della sua presidenza – ha raccontato l’ex premier, – quest’idea che sia stato circondato da potenze ostili, che l’America, il Regno Unito e l’Europa stessero cercando di umiliare la Russia, quest’idea è infondata. L’accerchiamento non è reale, è nella sua mente purtroppo. Se si riuscirà a negoziare una fine del conflitto su basi giuste, dobbiamo farlo. A darmi ansia oggi è assistere a un’invasione che appare il prodotto di un errore di valutazione, di una totale incomprensione del mondo. La mia fondazione ha un progetto in Ucraina e sono stato lì ogni anno da quando mi sono dimesso da premier. Nessuno che conosca il Paese e abbia familiarità con la sua gente può pensare che avrebbero accolto con favore un’invasione. Eppure Putin era convinto del contrario e nessuno del suo entourage lo ha fatto ragionare. Quindi Putin ora è circondato da persone che non osano dirgli la verità. Questo è pericoloso» – è l’avvertimento.
Dalla Francia, intanto, il ministro per gli Affari europei francese Clement Beaune frena sull’adesione dell’Ucraina all’Unione europea: «bisogna essere onesti. Mente chi dice che l’Ucraina entrerà nell’Unione tra sei mesi, un anno o due. Non è vero. Senza dubbio ci vorranno 15-20 anni. È una questione molto lunga. Nell’attesa, dobbiamo agli ucraini un progetto politico nel quale possano entrare» – ha detto ai microfoni di Radio J.
Non accennano a diminuire gli attacchi e i bombardamenti. Secondo gli ultimi aggiornamenti, le forze russe hanno attaccato e danneggiato cinque grattacieli e aree commerciali del mercato centrale di Sievierdonetsk, nella regione di Luhansk nell’Ucraina orientale. Il governatore di Luhanks, Serhiy Haidai, ha riferito di un ferito.
L’amministrazione militare dell’oblast di Sumy ha reso noto un attacco missilistico proveniente dal vicino territorio russo avvenuto questa notte. L’attacco ha colpito la cittadina di Bilopillya dove non si registrano vittime. A sua volta, l’amministrazione della regione russa di Kursk ha segnalato un attacco proveniente dal distretto ucraino di Rylsk.
Ieri sera sarebbe stato bombardato anche il distretto di Kryvyi Rih, nella regione orientale di Dnipropetrovsk. Il capo dell’amministrazione militare regionale, Valentyn Reznichenko, citato dall’agenzia Ukrinform, riferisce su Telegram: «la scorsa notte c’è stato un allarme aereo senza fine. Nella maggior parte dei distretti è andato tutto bene. Nel distretto di Kryvyi Rih hanno bombardando di nuovo. Il nemico ha colpito due volte la comunità di Apostolove con (lanciamissili multipli, ndr) Uragan MLRS».
Lo Stato maggiore ucraino sostiene che “le forze armate bielorusse stanno rafforzando le loro attività di ricognizione e hanno dispiegato unità aggiuntive nell’area di confine“.
Il consigliere del sindaco di Mariupol, Petro Andriuschenko, riferisce che la città è sotto il controllo dei militanti guidati dal leader ceceno Ramzan Kadyrov, in particolare le strade che portano a Berdyaqnsk e Zaporizhzhia.
Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, citato dal Guardian, ogni giorno muoiono dai 50 ai 100 ucraini sul fronte orientale della guerra, soprattutto nei pressi delle città di Severodonetsk e Lysychansk, nel Lugansk (est), una delle due regioni del Donbass.
Salgono ancora i bilanci delle vittime del conflitto in Ucraina. Ammontano a 232 i bambini uccisi, come riferisce l’ufficio del procuratore generale di Kiev, in particolare nella regione di Donetsk (145) e quella di Kiev (116). A questi si aggiungono 431 feriti.
Aumenta anche il bilancio delle perdite russe. Secondo l’ultimo bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine si tratta di 29.200 soldati russi uccisi, 1293 carri armati, 3166 mezzi corazzati, 604 sistemi d’artiglieria, 201 lanciarazzi multipli, 93 sistemi di difesa antiaerea, 204 aerei, 170 elicotteri, 2206 autoveicoli, 13 unità navali e 476 droni distrutti.
Dall’Onu arriva l’allarme sul numero di sfollati nel mondo che, dopo l’inizio del conflitto, ha superato per la prima volta quota 100 milioni.
L’Oms, invece, riferisce del numero di strutture sanitarie ucraine attaccate durante il conflitto: sarebbero 248 gli attacchi avvenuti, con 75 vittime e 59 feriti.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/EPA/ROMAN PILIPEY
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