In Europa sono stati investiti nel settore immobiliare logistica 68 miliardi
Secondo i dati resi noti dal report di Scenari Immobiliari in collaborazione con SFRE società di Project & Construction Management, specializzata in immobili di logistica e light-industrial, nel 2021 il volume degli investimenti in immobili logistici in Europa ha raggiunto i 68 miliardi di euro, pari a oltre il 20% delle risorse allocate nel comparto immobiliare, con un incremento di oltre il 50% rispetto all’anno precedente.
Nello specifico, il Regno Unito è il Paese in cui si investe di più in questo settore con 19 miliardi di euro; la Germania segue con 10 miliardi e la Francia va terza con 6,5 miliardi.
Per quanto riguarda il mercato italiano, nel 2021 è stato confermato il trend di crescita, con investimenti pari a 2,8 miliardi di euro che hanno spinto il comparto in vetta alle allocazioni di capitale grazie alla crescente attenzione degli investitori istituzionali esteri e all’aumento di domanda di spazi in quei mercati cosiddetti secondari.
Nello specifico, il comparto logistico italiano ha fatturato nel 2021 5,3 miliardi di euro, in aumento del 7% e con una previsione di crescita per il 2022 pari al 4%. Sul territorio nazionale, il nord Italia rappresenta il maggior mercato con un assorbimento pari al 72%; segue il centro con il 15% mentre il restante 13% è costituito dai mercati del sud e delle isole.
«Gli immobili logistici – ha dichiarato Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari – costituiscono un asset class capace di garantire trend positivi e stabili nel medio-lungo periodo in grado di superare tensioni economiche e politiche. In Italia questo si è tradotto in una crescente attenzione da parte di investitori istituzionali sia nazionali che esteri, in particolare player statunitensi e in misura crescente attori provenienti dal sud-est asiatico. Sul comparto logistico la forte pressione della domanda, che spesso supera l’offerta di spazi disponibili, vede un interesse crescente per immobili di grado A. Parallelamente, la spinta sostenuta delle nuove modalità di acquisto di servizi e prodotti, in primis l’e-commerce, ha consolidato la domanda di immobili ‘last mile/last touch’ che si sviluppano con dimensioni unitarie ridotte, dai cinque mila ai quindici mila metri quadrati, e che oggi hanno un margine di crescita potenzialmente enorme aprendo alla possibilità di nuovi investimenti in location secondarie. Da qui il bisogno di sviluppare una nuova governance atta a mettere a sistema obiettivi, accessibilità, efficacia, evoluzione del settore, sostegno e protezione delle maestranze, contenimento delle esternalità ambientali, verifica dell’impatto. Non solo logistica sostenibile ma anche una presenza più adatta agli ambiti fisici, ai territori ospitanti, alle esigenze di chi vi lavora».
di: Micaela FERRARO
FOTO: SHUTTERSTOCK
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