A pesare sulla crescita della Cina sono i rigidi lockdown imposti dal Governo per attuare la politica del zero-Covid
Sarà difficile per la Cina riprendere il passo della crescita in un momento in cui si trova ad affrontare il permanere della pandemia Covid-19 e soprattutto riuscire a centrare per il 2022 l’obiettivo di crescita del 2,2% fissato dal presidente Xi Jinping. A segnalarlo è stato il primo ministro cinese Li Keqiang, in una conferenza virtuale trasmessa a migliaia di funzionari, in cui ha sottolineato che oggi la situazione appare peggiore di quella del 2020.
La Cina infatti, dopo un trentennio di crescita sostenuta, per la prima volta nel primo trimestre 2020 andò in territorio negativo, registrando -6,9% di Pil, ma sempre quell’anno, fu l’unica delle grandi economie mondiali a concludere l’anno con un Pil positivo di oltre il 2%. Oggi però l’economia cinese si trova col freno a mano tirato, a causa della rigida politica “Zero Covid”, che prevede lockdown per le città in cui si verificano focolai Omicron, mentre le altre economie mondiali hanno sostanzialmente allentato le restrizioni per la pandemia.
Nel primo trimestre l’economia cinese è cresciuta del 4,8% ma altri indicatori fanno pensare che sia in corso un forte rallentamento. «Tenteremo di assicurare una crescita nel secondo trimestre», ha detto Li.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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