Secondo l’ex presidente “nulla è più pericoloso di una zona libera dalle armi”
Sono trascorse a malapena 24 ore dalla strage nella scuola elementare di Uvalde quando i sostenitori di Donald Trump e delle armi si ritrovano a Houston per la convention della National Rifle Association che vede al suo interno, tra una semiautomatica e un fucile da assalto, il comizio dell’ex presidente.
Trump ha le idee chiare: «ci andremo a riprendere quella Casa Bianca che amiamo tanto e renderemo l’America più sicura, più ricca e più grande di sempre. Se siamo in grado di inviare miliardi in Ucraina possiamo anche fare tutto quello che è necessario per mettere in sicurezza le scuole» ha sostenuto, criticando la politica di Joe Biden.
Il programma politico presentato ai suoi sostenitori verte sul “combattere il male” e secondo l’ex presidente “l’esistenza del male nel nostro mondo non è un motivo per disarmare i cittadini rispettosi della legge: è una delle ragioni migliori per armarli” e non ci sarebbe “niente di più pericoloso di una zona libera dalle armi“.
Prima di lasciare il microfono a Trump Wayne LaPierre, ad della NRA, ha ricordato le vittime della sparatoria nella Robb Elementary, una commemorazione durata il tempo di qualche minuto, seguita da un minuto di silenzio per lasciare poi spazio a tre ore dedicate alla difesa del secondo emendamento che non andrebbe abolito perché, secondo LaPierre, “abolirlo non è la risposta, le proposte di Biden sul controllo delle armi limitano il diritto umano fondamentale degli americani di autodifendersi“.
di: Flavia DELL’ERTOLE
FOTO: ANSA/EPA/AARON M. SPRECHER
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