Un emendamento al decreto Ucraina prevede l’obbligo di possedere un’attestazione Soa per i lavori superiori ai 516mila euro
Novità sul Superbonus 110% per il 2023. Stando a quanto riferito dal Corriere della Sera, tra le novità più importanti ci sarebbe l’obbligo di possedere un’attestazione Soa (Società organismi di attestazione) per i lavori di valore superiore ai 516mila euro.
La novità è stata introdotta con un emendamento al decreto Ucraina e partirà dal 1 gennaio 2023: per i primi 6 mesi dell’anno, però, sarà sufficiente firmare un contratto con una Soa per avviare il procedimento di attestazione. Per i lavori al di sotto dei 516mila euro, invece, non cambierà nulla.
Nel decreto Ucraina è stata introdotta anche un’altra novità, in vigore già dal 27 maggio 2022: l’obbligo per le imprese di adottare il contratto nazionale dell’edilizia. In caso di lavori superiori ai 70mila euro, per accedere al Superbonus è necessario rivolgersi a imprese edili che applicano i contratti collettivi del settore.
Nel testo viene specificato che “l’obbligo di applicazione dei contratti collettivi del settore edile, nazionali e territoriali, sottoscritti dalle organizzazioni sindacali e datoriali comparativamente più rappresentative a livello nazionale, è riferito esclusivamente ai lavori edili”.
Nelle scorse settimane, inoltre, è stata estesa la scadenza per completare almeno il 30% delle opere nelle case indipendenti, ora fissata al 30 settembre.
Rimane, invece, l’obbligo di concludere i lavori entro il 31 dicembre: se parte sarà saldata nel prossimo anno, non si potrà più beneficiare del Superbonus 110% ma solo di quelli ordinari.
di: Francesca LASI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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