
Cremlino: ancora nessun accordo sull’esportazione del grano. Gazprom conferma lo stop delle forniture gas a Shell e Orsted. Export gennaio-maggio di gas -27,6% rispetto al 2021
L’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e la diminuzione delle forniture a seguito della guerra tra Russia e Ucraina dureranno probabilmente fino al 2024 e forse anche oltre. A lanciare l’allarme è S&P Global Ratings nel rapporto The Global Food Shock Will Last Years, Not Months. La carenza di fertilizzanti, i controlli sulle esportazioni, l’interruzione del commercio globale e l’aumento dei costi di carburante e trasporto eserciteranno una pressione al rialzo sul costo dei prodotti di base.
Non sono stati raggiunti accordi specifici sulla questione dell’esportazione di grano dai porti del Mar Nero. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, aggiungendo: «la parte turca e le altre parti hanno ricevuto spiegazioni dettagliate dal presidente Putin. Tutti i capi di Stato e di governo, con cui si sono svolti i colloqui di recente, e il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres hanno ricevuto da Putin spiegazioni dettagliate sul fatto che la Russia non ostacola il passaggio delle navi cariche di grano».
Gazprom, la società energetica controllata dal governo russo, ha reso noto di aver bloccato le forniture di gas alla società danese Orsted ed a Shell Energy Europe, dopo che ieri aveva annunciato l’intenzione di procedere per il mancato pagamento in rubli da parte delle società petrolifere. Nella nota la società russa fa riferimento al decreto di Vladimir Putin con cui è stato stabilito lo scorso aprile che tutti i Paesi che il Cremlino considera “non amici” debbano pagare i loro contratti in rubli. La mossa arriva dopo che Mosca ha già bloccato le forniture di gas a Bulgaria, Polonia, Finlandia e recentemente all’Olanda.
Sempre Gazprom ha dichiarato che le sue esportazioni di gas nel periodo gennaio-maggio sono ammontate a 61 miliardi di metri cubi, in calo del 27,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.