
Europarlamento: scatta il divieto di ingresso per gli esponenti di società russe. La Russia rischia un calo dell’occupazione. Borrell: “risposta globale alla crisi alimentare causata da Putin”
Il sesto pacchetto delle sanzioni anti-russe, che include l’embargo graduale al petrolio in arrivo via mare in Europa con deroghe per il greggio trasportato via oleodotti, è stato adottato dalla riunione degli ambasciatori dei 27 Paesi membri. Secondo quanto si apprende da fonti europee il patriarca Kirill è stato tolto dalla lista nera dal sesto pacchetto delle sanzioni Ue.
«A partire da oggi i rappresentanti delle società russe non possono più entrare nelle sedi del Parlamento europeo». Lo comunica, via Twitter, la presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola che ha aggiunto: «non dobbiamo concedere loro alcuno spazio per diffondere la loro propaganda e fermare le narrazioni false e tossiche sull’invasione dell’Ucraina. Rimarremo uniti e forti contro gli autocrati».
Il ministro dell’Economia russo Maxim Reshetnikov ha dichiarato che il Paese rischia di subire una riduzione dei posti di lavoro e un calo degli investimenti a causa delle sanzioni occidentali. Lo riporta la Bbc. Secondo Reshetnikov la disoccupazione è solo del 4% “ma questa situazione non deve ingannare, una crisi prolungata della domanda potrebbe portare a una riduzione dell’occupazione“.
«Il presidente russo Vladimir Putin sta innescando una grave crisi alimentare e l’Ue sta adottando misure urgenti per facilitare le esportazioni di prodotti alimentari e agricoli dall’Ucraina». Lo ha detto il responsabile della politica estera dell’Unione europea Josep Borrell intervendo al Consiglio di associazione Ue-Giordania ad Amman, sottolineando che occorre ”potenziare le infrastrutture di trasporto e sostenere con forza gli sforzi delle Nazioni Unite per sbloccare la rotta del Mar Nero per garantire una risposta globale alla sicurezza alimentare”.